2014-04-24 07:55:23

Crisi Ucraina. Mosca non esclude l'uso delle armi. Obama: La Russia non rispetta gli accordi di Ginevra


“La Russia non rispetta l’accordo Ginevra”. Così il presidente statunitense Obama, da Tokyo, sulla crisi in Ucraina. Intanto è allarme sul fronte energia, si ipotizza, per il 28 aprile prossimo, un trilaterale tra Ue, Russia e Ucraina, per affrontare il nodo dei rifornimenti di gas. E mentre Mosca lancia un nuovo duro monito, i separatisti filo-russi fronteggiano l’offensiva militare di Kiev. Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3

"Non pensiamo che la soluzione militare sia la risposta giusta, continuiamo a lavorare sul fronte diplomatico" il Capo della Casa Bianca, Obama, torna così, in conferenza stampa a Tokyo, dove si trova in visita ufficiale, a parlare della crisi in Ucraina. Il presidente Usa ha di nuovo ipotizzato "ulteriori sanzioni" per la Russia, accusata di appoggiare i rivoltosi dell’est Ucraina e di non rispettare gli accordi di Ginevra. Il tavolo, che si è tenuto il 17 aprile scorso, tra Usa, Ue, Ucraina e Russia, prevede il disarmo delle milizie separatiste ed il rilascio degli edifici pubblici occupati, in una decina di città, nell’Ucraina Orientale. E mentre è in corso la nuova offensiva militare di Kiev, proprio contro i russofoni, è proprio Mosca ad alzare i toni, evocando la guerra del 2008 in Georgia se “saranno toccati” i suoi interessi. In questo scenario il ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov, riferendosi alle presidenziali in Ucraina, del 25 maggio, parla di iniziativa deleteria se non verranno consultati prima i filo-russi. Intanto le imponenti truppe moscovite schierate al confine con l'Ucraina stanno conducendo esercitazioni militari nella regione di frontiera di Rostov, mentre una compagnia di 130 soldati americani è arrivata in Polonia dopo la decisione di Washington di rinforzare l’impegno nella regione.


Per un'analisi della situazione abbiamo intervistato Sandro Teti, esperto dell’area, autore ed editore del libro: “Julija Timošenko, la conquista dell’Ucraina”:
R. – E’ un’escalation pericolosa che comunque non porterà in alcun modo all’attacco della Russia, non porterà in alcun modo ad un intervento militare statunitense o della Nato: questo è stato più volte da loro ribadito. Bisogna pacificare il Paese, pacificarlo non con le armi. Quindi, o si garantisce ampia autonomia a tutti, attraverso una nuova costituzione federalista, oppure bisognerebbe pensare a un Paese perennemente instabile, dove forse sarebbe meglio che la parte orientale si stacchi e il resto del Paese – divenuto a questo punto più omogeneo – possa decidere se entrare o meno nell’Unione Europea.
D. – Sia gli Stati Uniti, sia l’Unione Europea minacciano nuove sanzioni nei confronti della Russia…
R. – Io credo che le sanzioni siano un boomerang, soprattutto per l’Europa, molto meno per gli Stati Uniti, perché noi importiamo da un lato il gas ma soprattutto vedremmo, con queste sanzioni, un pesante ridimensionamento delle esportazioni verso la Russia.
D. – Anche per capire la composizione dell’Ucraina: lei la divide, in sostanza, in quattro parti…
R. – Gli ucraini occidentali fino al 1945 non hanno fatto parte dell’Unione Sovietica: il loro sguardo è rivolto più all’Europa, per loro sarebbe naturale un’entrata nell’Unione Europea. Poi, abbiamo quella parte dove c’è Kiev, la parte più continentale del Paese: c’è molto bilinguismo, si parla russo e si parla ucraino. Poi, la parte meridionale, la zona costiera con Odessa, che è di lingua prevalentemente russa, molto meno schierata con una parte o con l’altra, e poi abbiamo la parte orientale, quella che adesso è teatro di questi scontri, vicina invece alla Russia e che guarda alla Russia. Molti sono proprio russi, non filorussi: sono russi etnici.
D. – Lei ribadisce una situazione in cui si stanno usando due pesi e due misure. Perché?
R. – Per esempio, il fatto del disarmo delle milizie in Ucraina orientale: bene, nel cuore della capitale ci sono ancora milizie che non sono state disarmate. Quindi, la situazione è più complessa rispetto a quella che viene riportata dai media italiani ed europei.
D. – Anche nell’informazione sembrerebbe essere in atto uno scontro tra Kiev e Mosca…
R. – Sì, c’è questa lotta importantissima, con una copertura mediatica impressionante, continua, sui canali “All News Russia”, su tutti gli altri canali che vengono visti lì. E' altrettanto vero che dall’altra parte c’è una speculare e feroce propaganda antirussa sui canali ucraini. Una lotta alla quale entrambi i contendenti stanno dedicando grandi risorse.











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