Giovanni Paolo II, un uomo dalle virtù eroiche, prima che un Papa
"Abbiamo a che fare
con la canonizzazione di un uomo, prima ancora che con quella di un Papa, un uomo
che ha incarnato tutte le virtù eroiche nella sua vita. Io sono convinto che sia
Giovanni Paolo II che Giovanni XXIII siano per tutti, credenti e non, modelli di persone
che hanno vissuto il nostro tempo con la capacità di rendere possibile una pace più
alta". Così commenta il cammino verso le canonizzazioni di domenica prossima il giornalista
e scrittore Saverio Gaeta, vice direttore del settimanale Credere.
"Wojtyla ha saputo intercettare e incontrare le folle ma anche le singole persone
con la medesima efficacia comunicativa, si sintonizzava con la gente che aveva di
fronte in maniera creativa per essere segno di Cristo - come sta facendo lo stesso
Bergoglio - senza per questo che venisse diminuita la sua autorità morale". Maria
Rita Casali, volontaria nella Gmg del 2000 per il Servizio Confessioni al Circo Massimo
(inaugurato dall'allora Pontefice), fa parte del Gruppo Giovani e Riconciliazione,
nato proprio da quell'esperienza e tuttora presente in varie diocesi d'Italia:
"La creatività, insieme alla fiducia e alla perseveranza, sono state le tre parole
che da allora (cfr. Novo millennio ineunte) hanno illuminato l'esperienza del
perdono e l'annuncio della misericordia del Signore che stiamo facendo nostra". (a
cura di Antonella Palermo)