Brasile: l'opera dei Cappuccini di Milano tra i poveri del Nord-Est
La Provincia dei Cappuccini di Milano conta attualmente 98 missionari presenti in
Brasile, Costa d’Avorio, Camerun, Thailandia e Turchia: 44 sono italiani, 54 originari
dei Paesi in cui essi lavorano. Oltre ai conventi, nelle missioni non mancano Centri
di formazione alla vita religiosa, scuole, strutture sociali, ospedali, lebbrosari,
Centri di accoglienza, cooperative di lavoro.
Uno dei loro impegni più gravosi
è quello svolto nel Brasile del Nord, dove si trovano gli Stati più poveri e dove
missionari sono diventati un punto di riferimento per migliaia di lebbrosi, particolarmente
numerosi nel Maranhão, dove la malattia è tuttora una triste realtà che, purtroppo,
tende a crescere con gli anni. Oggi pare ce ne siano oltre 25.000.
Negli Stati
del Pará e dell’Amapá, che fanno parte del grande poligono della secca, c’è da far
fronte alla fame, frutto della mancanza d’acqua; i missionari vi provvedono con migliaia
di pasti giornalieri, grazie alle donazioni che vengono dall’estero e all’aiuto di
volontari laici impegnati nelle Comunità di base.
Altro settore della loro
attività, infine, è il così detto “Progetto delle Riserve indigene”, che consiste
nella visita periodica ai villaggi (aldeias) dispersi nei vasti spazi destinati alle
riserve indigene, per conoscere la realtà di popoli lontani dal progresso nazionale
e stabilire con loro rapporti di fiducia e di amicizia, senza il quale ogni tentativo
di avvicinamento sarebbe destinato a fallire. Si tratta di una vera e propria opera
di integrazione culturale, cui i missionari tengono molto, convinti che solo la cultura
può garantire uno sviluppo degno dell’uomo. (A cura di padre Egidio Picucci)