Crisi Ucraina. Ripresa l'operazione militare contro i filorussi nella parte orientale
del Paese
Sale la tensione in Ucraina. Riprese le operazioni militari nelle regioni orientali.
Un aereo da trasporto militare di Kiev è stato centrato dai colpi sparati dai separatisti
filo russi mentre era in volo di ricognizione sulla città orientale di Slavyansk.
Poche ore prima il vicepresidente Usa Joe Biden ha lasciato il Paese al termine di
una visita di due giorni, in cui ha ribadito il sostegno al governo e la richiesta
alla Russia di ritirare le truppe al confine. Massimiliano Menichetti:
Il presidente
ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, ha ordinato la ripresa dell'operazione militare
contro gli insorti filorussi nella parte orientale del Paese. Poco prima un Antonov
An-30 è stato colpito e danneggiato dai separatisti mentre era in volo sulla città
di Slavyansk, già teatro di scontri. In questo scenario è terminata oggi la visita
di due giorni, del vicepresidente statunitense, Joe Biden, il quale ha ribadito sostegno
e aiuti al neo governo ucraino, puntando il dito contro Mosca ritenuta responsabile
di voler dividere il Paese. Considerazioni da sempre respinte dal Cremlino che invita
ad abbassare toni. E mentre l’Ue pensa a nuove sanzioni, oggi il premier russo Dmitry
Medvedev, parlando alla Duma, ha ribadito che lo scambio di “liste nere” tra Occidente
e Mosca porta in un "vicolo cieco", e ha sottolineato che la Russia è "pronta" ad
affrontare le sanzioni occidentali. In stallo dunque anche gli accordi siglati il
17 aprile a Ginevra da Russia, Usa, Ue e Kiev. Per ora infatti i separatisti non hanno,
come previsto, né deposto le armi, né rilasciato gli edifici pubblici occupati in
diverse città nella parte Est del Paese. Su tutto rimane uno dei nodi più spinosi,
ovvero la presenza dei militari moscoviti lungo il confine russo-ucraino.