Ancora insurrezioni filorusse nell’est dell’Ucraina. A Kiev il vicepresidente Usa
Biden
Nell'Ucraina orientale continuano le azioni di forza di insorti filorussi: a Kramatorsk
hanno ripreso il controllo del commissariato, che era tornato nelle mani del governo
di Kiev giorni fa in seguito a un'operazione di polizia. Inoltre è stato eletto quello
che viene definito il "governatore popolare” sia a Lugansk, città nella zona confinante
con la Russia, ma anche a Kharkiv. Intanto è arrivato a Kiev il vice presidente Usa
Joe Biden. Il servizio di Fausta Speranza:
Mentre il
vice presidente Biden si appresta ad incontrare a Kiev il presidente ucraino ad interim
Turcinov e il premier Iatseniuk, dagli Stati Uniti continuano le pressioni su Mosca
perché esorti pubblicamente i separatisti ad abbandonare gli edifici occupati illegalmente
nelle regioni dell’est. Il segretario di Stato Kerry in un colloquio telefonico con
il ministro degli Esteri Lavrov ha chiesto alla Russia "misure concrete per contribuire
all'applicazione degli accordi di Ginevra". Accordi non certo risolutivi, come commenta
nell’intervista di Gabriella Ceraso, Germano Dottori, docente di Studi
Strategici alla Luiss:
E’ importante
che siano stati messi dei paletti, però non mi pare che in quel testo concordato a
Ginevra fosse risolta la questione finale: l’assetto costituzionale dello Stato ucraino
e il suo posizionamento internazionale. Fintanto che questa cosa resta indeterminata
è molto difficile che il conflitto possa essere disinnescato. Si discute del livello
di autonomia che dovrebbero avere le regioni dell’Est e che dovrebbero essere nella
visione dei russofoni e di Mosca che li sostiene, capaci di dire la loro anche sulla
politica estera dello Stato. In realtà alla fine è sempre la questione dell’allineamento
internazionale che interessa Mosca, perché Mosca non vuole avere l’Unione Europea,
né la Nato alle proprie frontiere; ma interessa anche i russofoni delle province orientali,
perché se l’Ucraina viene in Occidente saranno le regioni occidentali del Paese e
la capitale Kiev quelle che si svilupperanno maggiormente ed è chiaro che loro non
ci stanno!
Da parte sua, Mosca interviene per vaghe rassicurazioni: Lavrov
afferma che la Russia metterà fine a qualsiasi tentativo di scatenare una guerra civile
in Ucraina. A Pasqua di fronte alla sparatoria a Sloviansk Lavrov aveva parlato di
incapacità o riluttanza delle autorità di Kiev a controllare gli estremisti.