Due film emblematici,
"La Passione di Cristo" di Mel Gibson (2004), accolto all'epoca da grandi polemiche,
e "I colori della Passione" di Lech Majewski (2011), presentano in modo molto diverso
ma efficacissimo la Passione di Gesù. Il primo cerca di essere una ricostruzione quasi
documentaria delle ore che precedono la morte di Cristo in croce, perfino nel sonoro
(i dialoghi sono in aramaico e latino), il secondo passa invece attraverso il filtro
della grande pittura, e in particolare dell'opera di Bruegel, in un grande affresco
che sposta la Passione dal suo tempo e territorio, per farne un avvenimento di ogni
luogo e di ogni tempo.