Messaggio dei vescovi spagnoli per le elezioni Ue: “Europa, riscopri le tue radici!”
“Da Santiago ti lancio, vecchia Europa, un grido di amore: torna a ritrovarti. Sii
te stessa. Scopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Rivivi quei valori autentici
che fecero gloriosa e benefica la tua presenza tra gli altri continenti. Ricostruisci
la tua unità spirituale in un clima di pieno rispetto delle altre religioni e delle
genuine libertà”. Si apre con la citazione di questo vibrante appello, lanciato da
Giovanni Paolo II nel 1982 a Santiago de Compostela, il messaggio dei vescovi spagnoli
per le elezioni europee, in programma il 24 e 25 maggio prossimi. “I presuli iberici
– si legge nel documento – invitano a partecipare a queste elezioni e fanno proprie
le riflessioni diffuse dalla Comece, la Commissione degli episcopati della Comunità
Europea”. Rifacendosi, quindi, al documento della Comece, i presuli ribadiscono il
loro “sostegno al progetto europeo” ed invitano le popolazioni ad un “dialogo costruttivo”,
esortando gli aventi diritto a partecipare alle operazioni di voto, definite “un processo
democratico che rafforzerà la nuova legislatura”. Guardando, poi, alla crisi economico-finanziaria
che ha colpito molti Paesi a partire dal 2008, sempre in linea con la Comece, la Chiesa
spagnola richiama l’attenzione sul crescente numero di nuovi poveri, ricordando che
iquello cristiano è un “messaggio di speranza” e può rendere capace “ogni cittadino,
ogni comunità ed ogni Stato membro dell’Ue di mettere da parte gli interessi particolari
a favore del perseguimento del bene comune”. Di qui, l’esortazione a guardare alla
virtù della “temperanza”, affinché l’economia, la politica e tutti i cittadini europei
“imparino a vivere con meno ed a far sì che la condizione dei poveri migliori”. Al
contempo, i presuli spagnoli ed i loro omologhi europei esortano a non sacrificare
i principi di sussidiarietà, solidarietà e le tradizioni locali in nome dell’unità
dell’Ue, perché “è necessario costruire un mondo nuovo che sia centrato sulla solidarietà”.
Per questo, si invita a mettere in pratica una politica sociale ed economica che “guardi
ad una visione dell’uomo radicata nel profondo rispetto della dignità umana”, perché
“la vita umana deve essere tutelata dal concepimento alla morte naturale”, così come
“la famiglia, componente fondamentale della società, deve beneficiare della stessa
protezione”. Sulla questione delle migrazioni, inoltre, si ribadisce che “la responsabilità
dell’accoglienza e dell’integrazione di migranti e richiedenti asilo deve essere suddivisa
proporzionalmente tra gli Stati membri dell’Ue”, affinché i migranti siano trattati
“con umanità” ed i loro diritti umani “siano scrupolosamente rispettati”, in nome
di una “integrazione riuscita su tutto il territorio dell’Ue”. Altro punto fondamentale
sottolineato dai vescovi spagnoli, insieme a quelli europei, riguarda la libertà religiosa:
definita “elemento fondamentale di una società tollerante ed aperta”, essa include
“la libertà di manifestare la propria fede in pubblico” ed è per questo che si raccomanda
l’adozione, da parte dell’Ue, di linee-guida sulla “promozione e protezione della
libertà di religione”. Infine, i presuli sottolineano la necessità di salvaguardare
il Creato con una considerazione attenta ai cambiamenti climatici ed alle emissioni
di Co2, e chiedono di tutelare la domenica come “giorno di riposo settimanale”. “L’Unione
europea è ad un bivio – conclude il messaggio – È necessario forgiare il suo futuro
in modo costruttivo”, perché “abbiamo tutti troppo da perdere se il progetto europeo
fallisse”. (I.P.)