2014-04-20 15:13:48

Messaggio dei vescovi spagnoli per le elezioni Ue: “Europa, riscopri le tue radici!”


“Da Santiago ti lancio, vecchia Europa, un grido di amore: torna a ritrovarti. Sii te stessa. Scopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Rivivi quei valori autentici che fecero gloriosa e benefica la tua presenza tra gli altri continenti. Ricostruisci la tua unità spirituale in un clima di pieno rispetto delle altre religioni e delle genuine libertà”. Si apre con la citazione di questo vibrante appello, lanciato da Giovanni Paolo II nel 1982 a Santiago de Compostela, il messaggio dei vescovi spagnoli per le elezioni europee, in programma il 24 e 25 maggio prossimi. “I presuli iberici – si legge nel documento – invitano a partecipare a queste elezioni e fanno proprie le riflessioni diffuse dalla Comece, la Commissione degli episcopati della Comunità Europea”. Rifacendosi, quindi, al documento della Comece, i presuli ribadiscono il loro “sostegno al progetto europeo” ed invitano le popolazioni ad un “dialogo costruttivo”, esortando gli aventi diritto a partecipare alle operazioni di voto, definite “un processo democratico che rafforzerà la nuova legislatura”. Guardando, poi, alla crisi economico-finanziaria che ha colpito molti Paesi a partire dal 2008, sempre in linea con la Comece, la Chiesa spagnola richiama l’attenzione sul crescente numero di nuovi poveri, ricordando che iquello cristiano è un “messaggio di speranza” e può rendere capace “ogni cittadino, ogni comunità ed ogni Stato membro dell’Ue di mettere da parte gli interessi particolari a favore del perseguimento del bene comune”. Di qui, l’esortazione a guardare alla virtù della “temperanza”, affinché l’economia, la politica e tutti i cittadini europei “imparino a vivere con meno ed a far sì che la condizione dei poveri migliori”. Al contempo, i presuli spagnoli ed i loro omologhi europei esortano a non sacrificare i principi di sussidiarietà, solidarietà e le tradizioni locali in nome dell’unità dell’Ue, perché “è necessario costruire un mondo nuovo che sia centrato sulla solidarietà”. Per questo, si invita a mettere in pratica una politica sociale ed economica che “guardi ad una visione dell’uomo radicata nel profondo rispetto della dignità umana”, perché “la vita umana deve essere tutelata dal concepimento alla morte naturale”, così come “la famiglia, componente fondamentale della società, deve beneficiare della stessa protezione”. Sulla questione delle migrazioni, inoltre, si ribadisce che “la responsabilità dell’accoglienza e dell’integrazione di migranti e richiedenti asilo deve essere suddivisa proporzionalmente tra gli Stati membri dell’Ue”, affinché i migranti siano trattati “con umanità” ed i loro diritti umani “siano scrupolosamente rispettati”, in nome di una “integrazione riuscita su tutto il territorio dell’Ue”. Altro punto fondamentale sottolineato dai vescovi spagnoli, insieme a quelli europei, riguarda la libertà religiosa: definita “elemento fondamentale di una società tollerante ed aperta”, essa include “la libertà di manifestare la propria fede in pubblico” ed è per questo che si raccomanda l’adozione, da parte dell’Ue, di linee-guida sulla “promozione e protezione della libertà di religione”. Infine, i presuli sottolineano la necessità di salvaguardare il Creato con una considerazione attenta ai cambiamenti climatici ed alle emissioni di Co2, e chiedono di tutelare la domenica come “giorno di riposo settimanale”. “L’Unione europea è ad un bivio – conclude il messaggio – È necessario forgiare il suo futuro in modo costruttivo”, perché “abbiamo tutti troppo da perdere se il progetto europeo fallisse”. (I.P.)







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