Apprezzamento di Toaf e del «Simon Wiesenthal Center» per le canonizzazioni di Wojtyla
e Roncalli
"Il giusto delle nazioni Karol Wojtyla è certamente un uomo destinato da Dio ad assomigliare
maggiormente alla sua immagine. Che il ricordo dei giusti sia di benedizione per tutti
noi": in un’intervista all’Adnkronos, il rabbino capo emerito di Roma, Elio Toaff,
parla della canonizzazione dell’amico Giovanni Paolo II, che si celebrerà, assieme
a quella di Giovanni XXIII, domenica 27 aprile in piazza San Pietro. Alle canonizzazioni
del 27 aprile dedica un articolo anche il «Simon Wiesenthal Center», una delle più
grandi organizzazioni internazionali ebraiche per i diritti umani che si unisce ai
cattolici di tutto il mondo nel riconoscere il notevole contributo dato alla storia
da Papa Roncalli e da Papa Wojtyla. "Gli ebrei ricorderanno sempre Giovanni XXIII
come la forza animatrice del concilio Vaticano II, che ha cambiato il modo con cui
i cattolici hanno guardato le altre fedi, specialmente l’ebraismo". Dal canto suo
Giovanni Paolo II, commenta il rabbino Abraham Cooper, decano associato del Centro,
"è diventato il primo Papa a visitare una casa di culto ebraico, abbracciando il rabbino
capo di Roma Elio Toaff e chiamando gli ebrei “fratelli maggiori” dei cristiani".
Cooper ricorda poi altri due fatti per i quali Papa Wojtyla ha "un posto speciale
nel cuore del popolo ebraico": la sua decisione di stabilire piene relazioni diplomatiche
con lo Stato di Israele e, durante la visita a Gerusalemme, il biglietto inserito
nel Muro occidentale nel quale riconosceva il sangue ebraico di generazioni versato
in nome del cristianesimo, pregando per il perdono. Un gesto che "non sarà mai dimenticato".