Napolitano: positivo il bilancio dell'anno trascorso. Il commento di Stefano Ceccanti
''Ho pagato un prezzo alla faziosità ma il bilancio dell'anno trascorso è positivo''.
Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una lettera al Corriere
della Sera. Il capo dello Stato confida che “stiano per realizzarsi condizioni di
maggior sicurezza” per il “sistema politico-costituzionale”, che gli “consentano”
“un distacco comprensibile e costruttivo dalle responsabilità che un anno fa” si assunse.
Alessandro Guarasci ha chiesto un commento al costituzionalista Stefano
Ceccanti:
R. - Secondo me l’interpretazione più attenta del testo è che
in realtà lui immagini di poter lasciare dopo il semestre europeo, perché – appunto
– le riforme sono incardinate, ma manca ancora qualche passaggio impegnativo: manca,
in particolare, ancora una prima lettura compiuta del testo costituzionale.
D-
Questo è stato, secondo lei, un anno difficile, oppure risultati raggiunti in qualche
modo sono stati insperati?
R. - L’istituzione della commissione dei saggi con
il governo Letta, ha fatto prendere consapevolezza a buona parte dell’opinione pubblica
- anche di quella scientificamente più impegnata, ai costituzionalisti – che bisognava
entrare nella logica di riforme incisive nella seconda parte della Costituzione. Per
cui quelle che in precedenza erano posizioni maggioritarie di tipo conservatrice,
di resistenza all’innovazione, negli ultimi mesi sono risultate essere estremamente
minoritarie, quasi isolate direi.
D. - Per quanto riguarda la legge elettorale,
c’è una riforma per la Camera - l’Italicum -, e per il Senato si prevede una sua riformulazione.
Non è, secondo lei, una riforma a rischio?
R. - A me in realtà sembra che sul
Senato l’accordo che è stato fatto riguardo un Senato rappresentativo della autonomie
locali e regionali che vada a chiudere il disegno del Titolo V ci sia; ci si dovrebbe
riuscire nel peggiore dei casi all’inizio di giugno, mandando le cose poi alla Camera.