2014-04-18 14:09:00

Il Papa alla Messa Crismale: la gioia del sacerdote è custodita dal Popolo di Dio


Luis Badilla Morales, Radio Vaticana
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Durante la Messa Crismale di quest'anno Papa Francesco ha pronunciato un'omelia insolitamente lunga, complessa e articolata, incentrata sulla gioia di essere sacerdoti. E' un discorso che molti vaticanisti e osservatori, già con i primi tweet durante la celebrazione, hanno giudicato formidabile e intenso. Il Papa ha definito la 'gioia sacerdotale' una gioia 'che ci unge', e cioè che penetra nell'intimo del cuore del sacerdote e lo fortifica. Una gioia 'incorruttibile', che 'il Signore ha promesso e nessuno può togliere'. E una gioia 'missionaria': e cioè posta in intima relazione con il popolo di Dio. E ancora, seguendo lo schema tripartito, il Papa ha spiegato che la gioia sacerdotale è 'custodita' dal gregge, il popolo di Dio, e da tre sorelle: povertà, fedeltà e obbedienza. E' interessante notare come Francesco non abbia usato la parola 'castità', ma abbia, nel passaggio dedicato alla fedeltà, parlato a fondo della fecondità della vita sacerdotale e dei 'figli spirituali' che il Signore dà a ogni Sacerdote.

La Chiesa ha bisogno di sacerdoti gioiosi fedeli a Cristo e al Popolo di Dio. E’ quanto sottolineato la mattina del Giovedì Santo da Papa Francesco nella Messa Crismale in San Pietro, dedicata a tutti i sacerdoti del mondo che in questo giorno rinnovano le promesse fatte al momento dell’ordinazione. (Intervista a cura di Fabio Colagrande)








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