2014-04-17 14:54:13

Caritas italiana: bene le nuove regole di ingaggio per le operazioni di Frontex


Vanno nella direzione giusta le nuove regole di ingaggio adottate dalle operazioni dell’agenzia Frontex, rese necessarie soprattutto dalla tragedia di Lampedusa dell’ottobre scorso. Ne è convinta Caritas italiana all’indomani dell’approvazione dell’Europarlamento delle nuove norme che dovrebbero entrare in vigore prima dell’estate. Il regolamento prevede nome obbligatorie per ricerca e salvataggio, l’identificazione dei migranti intercettati, la salvaguardia del principio di non respingimento e quello di non punibilità dei soccorritori. Francesca Sabatinelli ha intervistato Oliviero Forti, responsabile Ufficio immigrazione della Caritas italiana:RealAudioMP3

R. – Sicuramente, c’era bisogno. Si stava lavorando e si sta lavorando a livello europeo affinché "Frontex" operi nel Mediterraneo, area che interessa in particolare anche l’Italia, secondo quelli che sono degli standard internazionali, che erano già per certi versi definiti e che però, in molti casi, sembravano non trovare riscontro da parte delle polizie coinvolte in Frontex. Questo vale soprattutto per quanto riguarda i respingimenti, questione che, come sappiamo, aveva particolarmente coinvolto l’Italia che è stata poi condannata. E’ evidente, quindi, che tutto questo nasce dalla necessità di ribadire il fatto che nei confronti delle persone che vengono trovate in mare non si può operare alcuna forma di respingimento verso Paesi, dove troverebbero situazioni di poca sicurezza per loro stessi e per le loro famiglie.

D. – Il nuovo regolamento ribadisce anche altri principi, tra questi il "no" alla punizione dei soccorritori. Un punto che ha interessato nei mesi scorsi l’Italia…

R. – Prevale sempre e comunque il diritto del mare, quindi una persona in difficoltà – anche se in condizione giuridica incerta, come spesso in questi casi – deve essere comunque destinataria di qualsiasi forma di soccorso che possa sottrarla dal pericolo di rimetterci la propria vita. E’ questo tutto un pacchetto di norme, di principi che, devo dire, in qualche modo va nel senso auspicato ed è una modalità per far sì che una agenzia – che ha molti lati evidentemente non così graditi da chi opera in questo settore proprio per le sue modalità che non sempre sono state chiarite – inizi a rientrare in un solco che era quello che tutti chiedevamo e che naturalmente avrà bisogno ancora di essere tracciato più a fondo. Evidentemente, però, la strada intrapresa è quella giusta.







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