Caritas italiana: bene le nuove regole di ingaggio per le operazioni di Frontex
Vanno nella direzione giusta le nuove regole di ingaggio adottate dalle operazioni
dell’agenzia Frontex, rese necessarie soprattutto dalla tragedia di Lampedusa dell’ottobre
scorso. Ne è convinta Caritas italiana all’indomani dell’approvazione dell’Europarlamento
delle nuove norme che dovrebbero entrare in vigore prima dell’estate. Il regolamento
prevede nome obbligatorie per ricerca e salvataggio, l’identificazione dei migranti
intercettati, la salvaguardia del principio di non respingimento e quello di non punibilità
dei soccorritori. Francesca Sabatinelli ha intervistato Oliviero Forti,
responsabile Ufficio immigrazione della Caritas italiana:
R. – Sicuramente,
c’era bisogno. Si stava lavorando e si sta lavorando a livello europeo affinché "Frontex"
operi nel Mediterraneo, area che interessa in particolare anche l’Italia, secondo
quelli che sono degli standard internazionali, che erano già per certi versi definiti
e che però, in molti casi, sembravano non trovare riscontro da parte delle polizie
coinvolte in Frontex. Questo vale soprattutto per quanto riguarda i respingimenti,
questione che, come sappiamo, aveva particolarmente coinvolto l’Italia che è stata
poi condannata. E’ evidente, quindi, che tutto questo nasce dalla necessità di ribadire
il fatto che nei confronti delle persone che vengono trovate in mare non si può operare
alcuna forma di respingimento verso Paesi, dove troverebbero situazioni di poca sicurezza
per loro stessi e per le loro famiglie.
D. – Il nuovo regolamento ribadisce
anche altri principi, tra questi il "no" alla punizione dei soccorritori. Un punto
che ha interessato nei mesi scorsi l’Italia…
R. – Prevale sempre e comunque
il diritto del mare, quindi una persona in difficoltà – anche se in condizione giuridica
incerta, come spesso in questi casi – deve essere comunque destinataria di qualsiasi
forma di soccorso che possa sottrarla dal pericolo di rimetterci la propria vita.
E’ questo tutto un pacchetto di norme, di principi che, devo dire, in qualche modo
va nel senso auspicato ed è una modalità per far sì che una agenzia – che ha molti
lati evidentemente non così graditi da chi opera in questo settore proprio per le
sue modalità che non sempre sono state chiarite – inizi a rientrare in un solco che
era quello che tutti chiedevamo e che naturalmente avrà bisogno ancora di essere tracciato
più a fondo. Evidentemente, però, la strada intrapresa è quella giusta.