Appello al governo italiano perchè “chieda l'abrogazione della blasfemia in Pakistan”
Un appello giunge al governo italiano dalla Federazione delle Associazioni Pakistane
in Italia: Adan Farhaj Bakhsh, presidente della Federazione, in un messaggio inviato
all'agenzia Fides, chiede al governo italiano “di attivarsi presso il governo pakistano
e chiedere l'abrogazione della legge sulla blasfemia in Pakistan”.
L’appello
è stato raccolto, con una mozione approvata all’unanimità, dal Consiglio regionale
delle Marche. “La denuncia del presidente della Federazione, che ha chiesto il nostro
sostegno, è chiara. Questa legge prevede la pena di morte per chi manca di rispetto
al profeta Maometto, ed è spesso utilizzata per vendette e scopi privati, abbattendosi
in particolare contro le minoranze religiose in Pakistan”, afferma la mozione, inviata
a Fides.
Il testo approvato prosegue: “La libertà di parola e la libertà di
religione costituiscono un fondamentale diritto per ogni individuo: non possiamo restare
indifferenti. L’85% dei casi di denunce di blasfemia sono falsi. Il cristiano Sawan
Masih è una delle più recenti vittime di questa legge, condannato a morte per ingiuste
accuse di blasfemia. I coniugi Shafqat e Shagufta Emmanuel (condannati per un sms
blasfemo, ndr) e Asia Bibi sono solo alcuni tra coloro che sono ingiustamente detenuti,
sui quali pesa una condanna a morte per blasfemia. Ogni nazione dovrebbe alzare la
voce contro queste ingiustizie e chiedere con forza al governo pakistano la liberazione
degli innocenti incarcerati e l'abolizione di questa legge iniqua che soffoca l'essenza
della libertà”, conclude la mozione. (R.P.)