2014-04-15 12:58:07

L'emozione dei cileni per la vicinanza del Papa a Valparaiso. La Chiesa mobilitata nei soccorsi


Il catastrofico incendio di Valparaíso, in Cile, ha suscitato la paterna vicinanza di Papa Francesco per tutti coloro che sono stati colpiti dalle fiamme che hanno devastato la città portuale. Sedici i morti, 500 i feriti, decine di migliaia i senza tetto. In un telegramma a firma del segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, indirizzato al vescovo della città, mons. Gonzalo Duarte García, il Pontefice esprime vicinanza spirituale agli abitanti, offrendo preghiere in suffragio delle vittime di questo grave disastro e condividendo il dolore di quanti hanno perso i loro case ed i loro beni. Il servizio di Francesca Ambrogetti:RealAudioMP3

Il Cile, in lutto per il tragico incendio del porto di Valparaíso, ha accolto con emozione le parole di conforto del Papa. Il messaggio del Pontefice, che ha espresso la sua vicinanza spirituale e chiesto alle autorità e al popolo di non perdersi d’animo di fronte alle avversità, è stato letto in tutte le chiese e diffuso ripetutamente dai mass-media. Grande mobilitazione della Chiesa cilena per gli aiuti alle vittime: oltre 10 mila gli sfollati. Molte famiglie, nonostante le basse temperature, sono rimaste nei pressi di quello che resta delle loro case. In sessione permanente il Comitato di emergenza, che ha già disposto l’invio dei fondi necessari per i primi aiuti. “Stiamo affrontando l’incendio più grave, mai avvenuto a Valparaíso - ha detto la presidente Michelle Bachelet - e abbiamo lanciato una operazione aerea senza precedenti, con tutti i mezzi a disposizione. Se è necessario chiederemo aiuto anche all’estero”. Il responsabile dell’Ufficio emergenze ha detto che ci vorranno ancora vari giorni per controllare completamente l’incendio. Le autorità stanno investigando le cause del disastro, ma la priorità ora è la costruzione di alloggi provvisori per gli sfollati, la ricerca dei dispersi e il controllo dell’emergenza sanitaria.

L’incendio di Valparaíso rischia di mettere in ginocchio l’economia di una vasta regione. Sulle conseguenze Giancarlo La Vella ha intervistato il collega cileno, Luis Badilla:RealAudioMP3

R. – Questa regione dove si trova il porto di Valparaíso - che è il più importante e principale porto del Paese e anche del Pacifico del Sud - è una regione strategica per l’economia nazionale cilena e per certi versi forse è la regione più importante almeno dal punto di vista politico, perché mentre il governo si trova nella capitale, a Santiago, la Camera e il Senato si trovano a Valparaíso. Valparaíso è una città molto vitale, con un’economia basata su risorse minerarie, agricole e della pesca. Tutto quello che sta succedendo coinvolge direttamente o indirettamente almeno due milioni di persone e soprattutto ha delle ricadute sul commercio internazionale. Il porto è fondamentale per il Cile nell'esportazione del rame, che è la ricchezza essenziale per il Paese.

D. – Potrebbe a causa di questo vasto incendio innescarsi una crisi che coinvolgerebbe quindi non solo il Cile, ma anche i Paesi che hanno rapporti con Santiago?

R. - Già si vedono alcuni effetti, piccoli, che però possono anticipare eventuali problemi futuri in un settore strategico dell’economia mondiale. Già, per esempio, sono state rinviate le partenze di diverse navi cariche di rame, che doveva essere consegnato in questi giorni in diversi Paesi del mondo. Il Cile è un grande produttore di rame, che è un metallo strategico in questo momento. Quindi, già si vedono alcuni problemi, perché molte di queste navi non sono potute partire o stanno partendo in ritardo. Inoltre, ci saranno conseguenze interne sull’economia nazionale, che già si trova alle prese con una serie di terremoti in diverse zone del Paese, che hanno causato grandissimi danni materiali. Quindi, il Cile purtroppo si prepara ad affrontare una situazione economica complessiva, all’interno della crisi in cui si trova, piuttosto delicata.

D. – E’ inevitabile che tutto questo poi si riversi sulla popolazione. Com’è il tessuto sociale della regione di Valparaiso e anche del resto del Paese?

R. – Si tratta di un tessuto sociale piuttosto dinamico, ma molto eterogeneo, perché c’è una classe media molto forte, legata al commercio, alla pesca, all’agricoltura ortofrutticola. C’è un settore piuttosto ricco, legato fondamentalmente all’esportazione, al porto, alle navi, al commercio internazionale. E c’è infine un'enorme massa di gente precaria, povera. L’incendio ha avuto origine e si è scatenato soprattutto in queste bidonville fatte di cartone, di pneumatici, che nascono dalla mattina alla sera.







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