2014-04-15 13:34:21

La Messa in Coena Domini al Centro Don Gnocchi, una carezza del Papa ai più fragili


Mons. Angelo Bazzari, presidente Fondazione Don Carlo Gnocchi
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E' un gesto che il Papa compie sempre nel solco di quella convincente Chiesa che vuole inforcare il grembiule del servizio a favore degli ultimi che - evangelicamente- sono poi i primi. Questo regalo è certamente una tenera carezza che Francesco fa al mondo della sofferenza, all'universo abitato dai più fragili e dai più vulnerabili. Un gesto che certamente vuole seminare speranza e diventa anche un modello poi da imitare perché si pone in continuità non solo con i gesti del nostro fondatore ma anche con tutta l'azione della Fondazione nei suoi oltre sessant'anni di vita.
La cosa è stata semplice: ho inviato una lettera al Papa e poi l'ho incontrato, per un paio di minuti, in piazza S. Pietro e gli ho rinnovato l'invito. Mi rispose : "Perché no? Pensiamoci su". Poi quando ci è arrivata la notizia della sua decisione ha suscitato in tutti noi grande ammirazione e una gioiosa e trepidante attesa. Lo consideriamo un gesto di grande apprezzamento per tutto il mondo della disabilità.
Giovedì Francesco incontrerà tutti i nostri operatori dei due centri di Roma, 'S. Maria della pace' e 'S. Maria della provvidenza', ai quali abbiamo aggregato anche delle delegazioni di tutti i nostri 27 centri dislocati in Italia, sia per quanto riguarda i disabili, i loro familiari, i volontari, gli operatori e coloro che sono un po' parte degli 'Amis della baracca' di don Gnocchi. Naturalmente in una festa che vuole essere più che ufficiale un momento intimo e familiare, così come la circostanza liturgica richiama e com'è nello stile di Papa Francesco.
Per il rito della lavanda dei piedi abbiamo scelto dodici disabili di diversa età, etnìa e di diversa appartenenza religiosa, con handicap di diversa gravità. E' infatti un gesto davvero universale di un Dio che si fa uomo e serve tutta l'umanità ed è segno della misericordia evangelica che vuole abbracciare con il gesto del Papa tutto il mondo della sofferenza.
Il nostro fondatore nel suo testamento spirituale, la sua opera ultima, 'Pedagogia del dolore innocente', dopo aver abbracciato con tenerezza e amore le sofferenze derivate dalla seconda guerra mondiale che avevano investito i più disarmati, gli esordienti nella vita, si chiedeva 'Perché il dolore?'. E si rispondeva: 'Perché siano manifestate le opere di Dio e degli uomini'. Noi, in questi sessant'anni di vita, non abbiamo fatto altro che essere fedeli all'imperativo di don Gnocchi, che per noi è diventato un impegno di coerenza e fedeltà e anche una bussola di orientamento. La nostra è quindi una risposta al dolore, che vuole essere un'iniezione di fiducia, una speranza affidabile e un imperativo etico per continuare nella quotidianità a servire queste diecimia persone che si presentano ogni giorno nei nostri centri a cercare salute, speranza e serenità di vita.

Il Giovedì Santo Papa Francesco celebrerà la Santa Messa in 'Coena Domini' alle 17.30 nella Chiesa del Centro romano "S. Maria della Provvidenza" della Fondazione Don Gnocchi tra i disabili e gli operatori dell'Opera del "papà dei mutilatini". La Messa sarà caratterizzata dal gesto della lavanda del vescovo di Roma a dodici ospiti disabili della Fondazione Don Gnocchi. (Intervista a cura di Fabio Colagrande)







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