Il cardinale Parolin: troppe le persecuzioni contro i Cristiani nel mondo
Ancora oggi “in diversi contesti tanti nostri fratelli e sorelle permangono oggetto
di un odio anticristiano”. Il segretario di Stato il cardinale Pietro Parolin ha ricordato
i nuovi martiri nella Messa organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio nel pomeriggio
a Roma. Alessandro De Carolis:00:01:11:52
Sono persone come noi,
stesse paure e debolezze, eppure sembrano “eroi lontani dai nostri limiti e dalle
nostre contraddizioni”. Sono i cristiani che vivono in Paesi dove dichiararsi cristiano
lo si fa a rischio della vita. Il cardinale Pietro Parolin cita una ormai famosa omelia
di Papa Francesco a Santa Marta un anno fa, quando disse che anche nel “nel XXI secolo,
la nostra Chiesa è una Chiesa di martiri”. “In diversi contesti – ripete il segretario
di Stato – tanti nostri fratelli e sorelle permangono oggetto di un odio anticristiano.
Non vengono perseguitati perché a essi viene conteso un potere mondano, politico,
economico o militare, ma propriamente perché – dice – sono testimoni tenaci di un’altra
visione della vita, fatta di abbassamento, di servizio, di libertà, a partire dalla
fede”. La geografia delle persecuzioni, elenca, è vasta: Nigeria, Pakistan, Indonesia,
Iraq, Kenya, Tanzania, Repubblica Centroafricana. E non sono solo i cattolici, ma
anche ortodossi, evangelici e anglicani a sopportare l’onere della coerenza per amore
di Gesù. “I testimoni della fede – disse una volta Giovanni Paolo II – non hanno considerato”
il “proprio benessere, propria sopravvivenza come valori più grandi della fedeltà
al Vangelo”. Ringraziamoli – conclude mons. Parolin – per il fatto di restare “nonostante
le minacce e le intimidazioni” per far “conoscere ovunque il nome del Signore Gesù,
vera origine della globalizzazione dell’amore”.