La Guinea Bissau, Paese devastato dalla violenza politico-militare e dal traffico
di droga, è andato ieri al voto per le elezioni presidenziali e legislative. Solo
due anni fa, il colpo di Stato, seguito da una forte repressione. Voto regolare e
alta affluenza, come conferma Giulio Albanese:
La tornata elettorale
si è svolta regolarmente e l’affluenza alle urne è stata elevata, sotto il controllo
vigile di 550 osservatori internazionali. Tredici i candidati in lizza per la massima
carica dello Stato, mentre sono 15 i partiti politici che hanno presentano propri
candidati per le elezioni legislative. I due candidati favoriti alla presidenza sono
José Mario Vaz, ex ministro delle Finanze e Abel Incada del Partito del Rinnovamento
Sociale dell’ex presidente Kumba Yala, deceduto a seguito di un infarto nei giorni
scorsi. Vi sarà un secondo turno nel caso nessun candidato dovesse raggiungere il
quorum previsto. Paese ricco di bauxite , fosfati e petrolio offshore, di qualità
light a basso tenore di zolfo, la Guinea Bissau potrebbe vivere nella prosperità
se la nuova leadership riuscirà a creare le condizioni per una normalizzazione della
situazione attraverso trasparenza e partecipazione popolare.