Grecia. Mons. Foskolos: sprecati molti aiuti Ue, la gente soffre moltissimo
La Grecia emetterà altri bond dopo il successo della scorsa settimana, che
ha visto Atene piazzare tre miliardi di titoli di Stato con un tasso inferiore al
5%. L’operazione - la prima da quando il Paese è stato escluso dai mercati nel 2010
a causa della crisi del debito - è un passo avanti per un Paese in recessione da sei
anni e finora sostenuto finanziariamente dall’Unione europea e dal Fondo monetario
internazionale (Fmi). Secondo gli analisti, la situazione economica della Grecia sembra
in risalita, ma la società civile continua a soffrire. Lo conferma l’arcivescovo cattolico
di Atene, mons.Nikolaos Foskolos, al microfono di Emanuela Campanile:
R. - Qui la
vita continua, purtroppo, come prima. Niente è cambiato! Una piccola speranza è che,
secondo le cifre ufficiali, la disoccupazione è scesa dell’1%… Bisogna però pensare
che tra i giovani - tra i 15 e i 25 anni - i disoccupati sono il 60%. Purtroppo, da
quattro anni si va di peggio in peggio: la gente ormai è sdegnata.
D. - Le
pensa che adesso la politica, perlomeno i rappresentanti sia della maggioranza che
dell’opposizione, abbiano davvero abbracciato e fatte proprie le necessità dei greci?
R.
- I politici sono dappertutto gli stessi... Sempre dicono che lavorano per la patria,
per il bene del Paese, ma in fondo lavorano per la propria tasca. Lo abbiamo vissuto
ormai da 35-40 anni, da quando è salito il Pasok al governo, nell’80-81… Tutte le
cose vanno di peggio in peggio, perché il denaro proveniente da Bruxelles, dall’Unione
Europea, è stato proprio sprecato. I dirigenti e i politici al governo da poveri sono
diventati ricchi e la gente paga tutto questo. Tutto ricade sulla povera gente e soprattutto
sugli impiegati e i pensionati, perché sono facilmente controllabili dal Ministero
delle finanze. Gli altri vivono come se non ci fosse la legge… Quindi la maggior parte
della gente, soprattutto i più anziani, praticamente non ce la fanno più sopravvivere:
la verità è che una buona parte di cittadini greci sta ormai cercando il cibo. Presso
le Suore di Madre Teresa, fino a qualche anno, si distribuivano i pasti soltanto agli
immigrati stranieri, soprattutto asiatici; ora vanno anche molti greci. Anche alla
Caritas…
D. - La gente si aiuta? C’è la solidarietà?
R. - Sì, sì, c’è
solidarietà. C’è stata anche l’iniziativa di una emittente televisiva e radiofonica,
che ha organizzato, in tutti i supermercati, un posto dove chi vuole può lasciare
qualcosa per i poveri. Durante questi ultimi anni si sono raccolti molti aiuti per
i poveri! Anche la Chiesa ortodossa: in quasi ogni parrocchia, c’è una mensa per i
poveri.
D. - Avete paura di una deriva violenta per questa situazione che
la Grecia sta attraversando?
R. - Qualche anno fa avevo questa preoccupazione,
perché vedevo molta gente che non sapeva più cosa fare… Pensavo che sarebbe stata
possibile una reazione sociale. Visto che non c’è stata finora, credo che ormai il
pericolo sia passato. Certo è che se dopo le elezioni avremo una situazione peggiore
di quell’attuale, non si sa allora quale sarà l’esito.