Crisi in Ucraina: braccio di ferro tra Russia e Occidente. Per l’Onu situazione esplosiva
In Ucraina, il governo di Kiev ha lanciato, nell’est del Paese, un’operazione antiterrorismo
su larga scala intimando alle truppe filorusse di consegnare le armi. Almeno 3 persone
sono morte in seguito a scontri avvenuti a Sloviansk. L’ex presidente ucraino, Viktor
Ianukovich, parla di guerra civile. Intanto prosegue il braccio di ferro tra Russia
e Occidente con posizioni sempre più divergenti emerse anche durante la riunione di
emergenza dell’Onu sulla crisi in Ucraina. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Nel corso della
riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, tenutasi nella notte a
New York, il vice segretario generale delle Nazioni Unite per gli affari politici,
Oscar Fernandez Taranco, ha affermato che la situazione nel Paese “è più esplosiva
che mai”. L’ambasciatore britannico, Mark Lyall Grant, ha spiegato che immagini satellitari
mostrano la presenza di circa 40.000 soldati russi alla frontiera con l’Ucraina. Per
l’ambasciatore americano, Samantha Power, “i media russi diffondono notizie da fiction”
ed è in corso un “bombardamento” della propaganda di Mosca. “Nell’est dell’Ucraina
– ha aggiunto il rappresentante permanente di Kiev all’Onu, Yuriy Sergeyev - non ci
sono gruppi di manifestanti pacifici, come la Russia sta cercando di far credere”,
ma “gruppi di terroristi”. Per l’ambasciatore russo, Vitaly Churkin, ci sono invece
“cittadini di origine russa in pericolo in Ucraina per il rischio di ritorsioni nei
loro confronti, e pertanto è necessario garantire la loro tutela”. La Cina, infine,
ha rinnovato l’invito a trovare una soluzione alla crisi attraverso i canali del negoziato.