2014-04-13 10:28:23

Avvocati di strada: senzatetto in aumento, hanno diritto alla residenza


Legali a tutela dei senzatetto. L’Associazione “Avvocato di Strada” Onlus ha presentato ieri i dati della sua attività rivolta appunto a chi non ha una casa. Si parla di 2.718 pratiche nel 2013 sul territorio nazionale, rispetto alle 2575 dell’anno precedente. Il presidente dell'Associazione, Antonio Mumolo, ne parla al microfono di Elisa Sartarelli:RealAudioMP3

R. – Le pratiche più affrontate nel 2013 sono ancora quelle relative al diritto di residenza, perché purtroppo ci sono sempre più persone che finiscono in strada e finendo in strada perdono il diritto alla residenza o quanto meno vengono cancellate dalle liste anagrafiche del Comune in cui risiedono. Con la perdita della residenza queste persone perdono tutti i diritti, tra cui il diritto alla salute, perché senza residenza una persona non è più iscritta agli elenchi del Servizio sanitario nazionale e quindi non ha diritto al medico di base, né diritto al lavoro, perché senza residenza non si può lavorare. Se non si ha una carta d’identità, non si può aprire una partita Iva, si perdono i diritti politici, i diritti previdenziali. Quindi la battaglia sulla residenza continua. Ci sono ancora molti sindaci che cercano di evitare di dare la residenza alle persone che diventano povere e finiscono in strada, mentre la residenza è un diritto soggettivo, fondamentale di ogni cittadino. Ben 270 persone si sono rivolte a noi per la residenza.

D. – Seguite più uomini o donne?

R. - In strada, attualmente, ci sono come percentuale, rispetto a quelle persone che abbiamo seguito noi, il 64% di uomini e il 35,9 - quasi il 36% - di donne. C’è un notevole aumento, purtroppo, delle donne che finiscono in strada e arrivano ai nostri sportelli.

D. – Si tratta in maggioranza di italiani o stranieri?

R. – Abbiamo come utenti il 59% di cittadini extracomunitari, l’8% di cittadini comunitari e il 33% di cittadini italiani. Rispetto agli anni scorsi, c’è un notevole aumento dei cittadini italiani in strada.

D. – La crisi fa aumentare il numero dei senzatetto?

R. – Purtroppo sì. E questo si può vedere davanti alla mensa della Caritas, dove le persone sono più che raddoppiate negli ultimi anni. Bisognerebbe fare qualcosa, anche dal punto di vista politico. Bisognerebbe introdurre delle norme affinché queste persone possano essere effettivamente aiutate dal welfare locale, perché altrimenti non se ne esce.

D. – Potremmo pensare che chi vive in strada sia più portato a delinquere rispetto ad altri. Sono, invece, i senzatetto spesso a essere vittime di aggressioni…

R. – Assolutamente sì. Se noi guardiamo nelle pratiche di diritto penale, vediamo che un numero molto elevato – 45 persone l’anno scorso – si sono rivolte a noi in qualità di persona offesa: quindi persone che sono state aggredite, minacciate, molestate. Poi, è chiaro che sui media nazionali viene riportato il fatto eclatante, come quelle quattro persone picchiate a Genova, oppure la persona cosparsa di alcol e data alle fiamme mentre dorme su una panchina… Ma ce ne sono tantissime altre che vengono aggredite, vengono molestate semplicemente perché sono povere, semplicemente perché sono costrette a dormire in strada.

D. – A destare preoccupazione oggi è il "decreto Lupi"…

R. – Il cosiddetto "decreto Lupi", che si occupa dei problemi della casa, stabilisce all’art.5 che alle persone che occupano delle case, degli appartamenti o comunque degli immobili non può essere concessa la residenza in quei locali. Il problema è che ci sono tantissime famiglie che hanno occupato anche scuole in disuso, edifici pubblici, e che vivono in quegli immobili. Se noi togliamo la residenza a queste persone, il loro problema diventa ancora più grave e i loro figli faranno fatica ad andare a scuola. Togliendo la residenza, quelle persone non avranno più l’assistenza del Servizio sanitario nazionale. Quindi, questo decreto dovrebbe essere modificato, perché un conto è non dare la residenza in un immobile, un conto invece è dire che la residenza comunque viene concessa per esempio nella via fittizia, di cui ogni città deve dotarsi, in cui dare la residenza senza fissa dimora. Senza un documento d’identità, queste persone diventeranno invisibili... Mi auguro che venga modificata questa norma, almeno spiegando come dare la residenza alle persone che sono costrette a vivere in immobili occupati.







All the contents on this site are copyrighted ©.