Sud Sudan. Il vescovo di Wau: il perdono, necessario per ricostruire il Paese
Perdonarsi gli uni con gli altri è il modo per andare avanti: così, in sintesi, mons.
Rudolph Deng, vescovo della diocesi di Wau, in Sud Sudan, esprime i suoi auspici per
il futuro del Paese. Indipendente solo dal 2011, infatti, il Sud Sudan ha visto scoppiare,
nel dicembre del 2013, un conflitto etnico tra le forze governative del presidente
Kiir di etnia dinka e quelle fedeli all'ex vicepresidente Machar di etnia nuer.
In
un’intervista rilasciata all’emittente locale Radio Tamazuj, mons. Deng ha quindi
espresso apprezzamento per la proposta, avanzata dal governo, di istituire una Piattaforma
nazionale per la pace e la riconciliazione. “Bisogna preparare le persone – ha aggiunto
il presule – ad impegnarsi in un dialogo profondo sia sui torti che sui beni incontrati
nella loro vita”. Il modello a cui si vuole ispirare la Piattaforma, ha spiegato poi
mons. Deng, è quello del Sudafrica, che proprio in questi giorni si appresta a festeggiare
i venti anni di democrazia. “Aspettiamo il sostegno dei nostri fratelli sudafricani
– ha detto il vescovo di Wau – affinché ci indichino come educarci a questo processo”
di costruzione della pace.
Incoraggiando, infine, “i fratelli e le sorelle
sud sudanesi” ad un dialogo “onesto e sincero”, mons. Wau ha concluso sottolineando
che “la strada di essere umani, di perdonare e di chiedere perdono è la strada per
andare avanti”. (I.P.)