Europa: aperto dibattito della campagna "Uno di Noi" per tutela dell'embrione umano
Audizione decisamente movimentata, ieri al Parlamento europeo e alla Commissione europea
per l’iniziativa popolare “Uno di noi” che chiede lo stop del finanziamento da parte
dell’Unione Europea di programmi che comportino la distruzione dell’embrione umano,
sia l’utilizzo di cellule staminali embrionali per la ricerca scientifica o programmi
abortivi nel quadro dell’aiuto allo sviluppo. Una iniziativa che ha visto la cifra
record di oltre un milione e 700 mila firme in 18 Paesi, ben oltre la soglia fissata
dai trattati. Gli organizzatori, ha detto il presidente del comitato di cittadini,
Patrick Gregor Puppinck, chiedono coerenza alla Commissione che già vieta la diretta
distruzione di embrioni umani per la ricerca ma consente l’utilizzo di cellule staminali
embrionali che possono essere prodotte solo distruggendo l’embrione. Sullo sfondo
una sentenza della Corte Ue che tutela l’embrione umano sin dal concepimento. Il fronte
laico abortista ha duramente attaccato l'iniziativa, parlando di oscurantismo, e anche
la Commissione Europea è rimaste tiepida. E tuttavia gli organizzatori di "Uno di
noi" sono positivi: per la prima volta, dicono c’è stato un vero dibattito sul tema
ai massimi livelli, gli avversari non hanno trovato argomenti concreti. La battaglia
è solo agli inizi. (A cura di Giovanni Del Re)