2014-04-10 15:56:35

L'anticlericalismo, non anti-ecclesiastico, di Papa Francesco


RealAudioMP3 "Il clericalismo è uno dei mali della Chiesa. Ma è un male 'complice', perché ai preti piace la tentazione di clericalizzare i laici, ma tanti laici, in ginocchio, chiedono di essere clericalizzati, perché è più comodo". E' una delle tante affermazioni di Papa Francesco contro il clericalismo, considerato dal vescovo di Roma "un ostacolo per lo sviluppo della maturità e della responsabilità cristiana di buona parte del laicato"."L'anticlericalismo non anti-ecclesiastico di Francesco - spiega il filosofo Vittorio V. Alberti, officale del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace - richiama necessariamente il tema della laicità. Superare il clericalismo significa infatti superare tradizionali formule oppositive, come quella clericali/liberali o cattolici/laici, che ci portiamo dietro dalla storia ma sono ormai insufficienti a rappresentare la realtà. Significa andare oltre il fondamentalismo clericale e quello secolare, laicista, per porre il primato della ricerca della verità". "Il clericalismo a cui si oppone Francesco - spiega ancora Alberti - pretende di avere tutta chiara la verità e di imporla soffocando ogni manifestazione dello spirito. E questo fa gioco agli oppositori della Chiesa, vista così come repressiva e inquisitoria". "Il clericalismo è una forma di idolatria. Significa dare alla religione lo statuto della fede", spiega il biblista p. Francesco Rossi De Gaperis. "E' tutto quell'insieme di pratiche, regole, comportamenti religiosi, che sono necessari, ma sono fatti dagli uomini. Quando tutto questo castello di regole viene elevato allo statuto della fede si arriva all'idolatria". "Il Papa insiste sulla condanna al clericalismo - spiega ancora Rossi De Gasperis - perché respinge totalmente l'idea di una religione che si propone come ultimo appello alla coscienza umana e si sotituisce alla Parola di Dio". "Anche presentarsi come vescovo di Roma è stato un modo per opporsi al rischio di idolatria del Pontefice, visto come figura sacrale. E in questo senso il gesto più anticlericale, il più grande gesto di fede nella storia della Chiesa, l'ha compiuto Benedetto XVI con la sua rinuncia". (a cura di Fabio Colagrande)







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