India: preoccupazione dei cristiani per il voto in Orissa
"I cristiani del Kandhamal sono preoccupati da chi vincerà queste elezioni, ma credono
nella democrazia e nel potere del voto". È quanto afferma ad AsiaNews mons. John Barwa,
arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, nel distretto di Kandhamal (Orissa). Oggi più
di 13 milioni di persone andranno al voto in 10 circoscrizioni dell'Orissa, nella
terza fase - su nove totali - delle elezioni generali 2014.
Quella odierna
è considerata cruciale perché interessa 91 circoscrizioni sparse di 14 Stati. Tra
questi, alcuni tra i più importanti del Paese: Uttar Pradesh, Kerala, Maharashtra,
Orissa e Delhi, la capitale. L'Uttar Pradesh è lo Stato che conta più membri nella
Lok Sabha ("Casa del popolo"), la Camera bassa del Parlamento. La Lok Sabha può avere
un massimo di 552 membri; di questi, 530 rappresentano la popolazione degli Stati,
20 la popolazione dei Territori dell'Unione, 2 possono essere nominati dal presidente
del Paese in rappresentanza della comunità anglo-indiana. Ciascun membro eletto rappresenta
una singola circoscrizione geografica.
Per 11 anni (1998-2009) l'Orissa è stata
governata dal Bharatiya Janata Party (Bjp), il partito nazionalista indù, in alleanza
con il Biju Janata Dal (Bjd, regionale). Proprio sotto la sua guida, nel 2008 nel
distretto del Kandhamal si sono consumati i più violenti pogrom anticristiani mai
avvenuti in India, per mano dei gruppi fondamentalisti indù vicini al Bjp.
"Questa
comunità - spiega mons. Barwa ad AsiaNews - vuole una vita pacifica, fatta di uguaglianza
e convivenza armoniosa, senza che qualcuno disturbi la quotidianità, il lavoro o la
pratica religiosa". Per questo "speriamo che il nuovo governo dia giustizia alle vittime
della carneficina del 2008. La giustizia è un diritto di ogni persona, e per il miglioramento
dello Stato e lo sviluppo di tutta la popolazione è giusto che tutti godano degli
stessi diritti, privilegi e libertà, a prescindere da quale sia la comunità religiosa
di maggioranza".
Secondo fratel KJ Markose, un religioso monfortiano che lavora
come avvocato, "il Bjp non otterrà alcun seggio, perché le comunità cristiane voteranno
con assennatezza".
Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians
(Gcic), rivela ad AsiaNews di "confidare in un'amministrazione che garantisca sicurezza
e protezione al popolo di Kandhamal; che applichi la Costituzione dell'India; che
difenda la libertà religiosa della minoranza cristiana. Questa gente ha sofferto una
violenza disumana, e i suoi rappresentanti devono assicurare che quanto accaduto non
si ripeta mai più".
Il Gcic è molto preoccupato anche "per la violenza di genere
che in Orissa colpisce soprattutto le donne cristiane dalit ('fuoricasta') e tribali
della nostra comunità. Negli attacchi del 2008 donne e bambine sono state prese di
mira e stuprate, umiliate, aggredite e minacciate".