"L'eremo del silenzio" a Torino, cercare Dio in un ex-carcere
A Torino, un luogo
di sofferenza e segregazione dal mondo è diventato invece luogo di apertura verso
l'interiorità, verso la ricerca di Dio. Si chiama l'"Eremo del Silenzio" ed è nato
in una piccola palazzina, un tempo adibita alla reclusione delle terroriste, nell'ex-carcere
giudiziario "Le Nuove" del capoluogo piemontese. "Quattro piccole celle spoglie,
ciascuna con un piccolo bagno, poi un giardino e una chiesetta. Un luogo ideale per
restare isolati nel cuore della città", spiega l'ideatore dell'eremo, Juri Nervo,
studioso di teologia e impegnato nel volontariato nel carcere minorile Ferrante Aporti.
"La sfida - aggiunge - è stata quella di trasformare quelle celle, un tempo luogo
di segregazione forzata, in uno spazio di segregazione volontaria, di incontro con
Dio e di ricerca, attraverso la dimensione del silenzio. Un luogo aperto a tutti,
credenti e non. Perché, come scriveva Carlo Carretto, una delle principali fonti d'ispirazione
di questo progetto, si può fare il 'deserto' anche nella città". "Stare bene davanti
a Dio per stare bene davanti agli uomini è il nostro motto", spiega l'inventore dell'Eremo
del Silenzio. "Quando, cioè, nel silenzio scopri Dio come amore che ti avvolge, non
puoi non voler restituire a tuo fratello questo tesoro che hai scoperto". (Intervista
di Fabio Colagrande)