Bolivia: dopo gli scontri, il presidente Morales cambia il ministro e incontra i minatori
L'approvazione della nuova legge sull’attività mineraria in Bolivia, la scorsa settimana,
ha innescato le proteste sociali dei minatori in cui ci sono stati 3 morti e un centinaio
di feriti tra manifestanti e forze dell’ordine. Domenica scorsa l'arcivescovo di Santa
Cruz, mons. Sergio Gualberti, aveva invitato governo e leader delle cooperative dei
minatori ad agire con saggezza e discernimento, abbandonando lo scontro per evitare
ulteriori morti. Mons. Gualberti aveva citato tra l’altro il recente messaggio della
Conferenza episcopale della Bolivia (Ceb), in cui si afferma: "la nostra società ha
bisogno di abbandonare la crescente e sempre più evidente corruzione nell'amministrazione
della giustizia, che danneggia la coesione sociale e genera insicurezza".
I
minatori, dopo l'intervento dell’arcivescovo e vista la possibilità ventilata di incontrare
il Presidente Morales, avevano sospeso le manifestazioni. Ieri, secondo la nota pervenuta
a Fides, il Presidente Morales ha nominato un nuovo ministro del settore, fatto insolito
in questo periodo dell'anno, ed ha accennato a presunti "interessi nascosti" del team
tecnico del ministro uscente. Ha anche avvertito che i contratti tra cooperative e
aziende private saranno sottoposti ad indagine, dopo che il governo ha annunciato
di aver individuato 42 contratti illegali tra settore delle cooperative ed imprese
multinazionali.
Ha destato grande sorpresa il fatto che, subito dopo la nomina,
il nuovo ministro ha fatto mettere i sigilli agli uffici della "Corporacion Minera
Boliviana" per una verifica contabile interna. Secondo la stampa locale, il Presidente
Morales incontrerà i minatori domani.