Volontariato, un capitale umano essenziale per la presenza italiana nel mondo
Il volontariato costituisce un capitale umano essenziale per la presenza italiana
nel mondo. Questo il tema al cento dell’incontro tenutosi oggi nella Sala delle Colonne
della Camera dei Deputati. Durante il Seminario - promosso da Focsiv e dal Centro
nazionale per il volontariato - si è ricordato, in particolare, il prezioso contributo
di migliaia di volontari italiani. Sul significato di questa presenza, capace di creare
opportunità di cooperazione, Amedeo Lomonaco ha intervistato Edoardo Patriarca,
presidente del Centro nazionale per il volontariato:
R. - Il profilo
dei nostri volontari, maturato in questi lunghi decenni di collaborazione, è di grandissima
competenza. E soprattutto una grande qualità - oso dire degli italiani - è quello
di costruire delle relazioni con le persone del luogo sempre molto positive e di fraternità.
Ed è un tratto di grandissimo valore rispetto ad altre esperienze più professionali
degli organismi internazionali, dove magari c’è grande competenza ma poche capacità
di entrare in empatia con le popolazioni del territorio.
D. - C’è anche un
dato quantitativo su questa presenza?
R. - Parliamo di alcune migliaia di
volontari sparsi nel mondo, soprattutto in Africa e in Asia.
D. - Qual è il
futuro della cooperazione italiana?
R. - Io spero davvero che questo rilancio
che ha compiuto il governo di rivedere la legge, vecchia ormai di tantissimi anni
(una legge del 1987), aiuti a rilanciare il settore che in questi anni ha stentato
a ritrovare la sua missione. Una legge - ed è il senso del convegno di oggi - che
non dimentichi, come invece nell’attuale testo appare, la dimensione volontaria accanto
a quella delle competenze, delle professionalità - che pure ci sono - e questa grande
esperienza. Così che accanto all’esperienza estera, magari dei corpi militari di pace,
si affianchino finalmente in maniera robusta anche le nostre organizzazioni, le nostre
ong per costruire una politica estera dell’Italia fondata sulla società civile. L’attuale
testo non cita più il volontariato impegnato a livello internazionale. Io spero sia
soltanto qualcosa che è sfuggito, anche perché le nuove proposte di legge e di riforma
del servizio civile - tra le quali c’è anche la mia - incentivano e vogliono allargare
l’esperienza giovanile al mondo internazionale sia in Europa sia in giro per il mondo.
Quindi, sarebbe assai strano che da una parte il servizio civile venga incentivato
nella sua dimensione internazionale e, dall’altra, la legge internazionale non ne
tenga conto.