Usa: il grave problema dei migranti, la disintegrazione della famiglia
La disintegrazione della famiglia è il primo problema che soffrono i migranti su entrambi
i lati del confine tra Messico e Stati Uniti, e questa situazione preoccupa i vescovi
ha detto mons. James Anthony Tamayo, vescovo della diocesi texana di Laredo, che ha
presieduto la riunione fra vescovi delle diocesi di confine che si è tenuta nella
città di Laredo e si è conclusa domenica scorsa.
In questo incontro abbiamo
parlato molto di questioni importanti dell'ambito pastorale - ha detto mons. Tamayo
nella nota inviata all’agenzia Fides da una fonte locale - come la preparazione e
la celebrazione dei sacramenti per le persone che vivono su entrambi i lati del confine,
che si devono amministrare secondo le norme della Chiesa universale. Il vescovo di
Laredo ha anche chiesto alle comunità che si trovano alle frontiere di non escludere
i migranti dalle varie attività svolte.
L’incontro, dopo tre giorni di lavoro,
si è concluso con la Messa nella cattedrale di San Agustín, concelebrata dai vescovi
partecipanti, provenienti dalle diocesi di Matamoros (Messico), Brownsville (Usa),
Laredo (Usa), Nuevo Laredo (Messico), Saltello (Messico), Piedras Negras (Messico),
San Ángelo (USA), San Antonio (USA) y Nuevo Casas Grandes (Messico). Solo pochi giorni
fa il card. Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston, ha celebrato una Messa in
Arizona, alla frontiera con il Messico, durante la quale ha ricordato gli oltre 6.000
morti registrati in 15 anni alla sola frontiera di Nogales, mentre oggi ci sono 11
milioni di persone senza documenti in attesa di un futuro. (R.P.)