2014-04-08 13:26:27

Genocidio Rwanda 20 anni dopo: la cattiva memoria


Françoise Kankindi, presidente dell’associazione 'Bene Rwanda', autrice con Daniele
Scaglione del libro ‘Rwanda, la cattiva memoria’. (Infinito edizioni)
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Vent'anni fa dall'Italia vedevo le immagini di centinaia di corpi massacrati, di fiumi rossi del sangue della mia gente, ma sentivo raccontare un'altra storia. Qui si parlava di uno scontro tribale irrazionale, scoppiato fra selvaggi, mentre era in realtà un genocidio pianificato, gridato al mondo, ma non fermato volontariamente. Un genocidio per sterminare, come soluzione finale, una minoranza. Gli occidentali sono stati evacuati e hanno lasciato che il mio popolo fosse massacrato. Donne e bambini morti sotto colpi di machete, un arma che noi rwandesi non produciamo e fu importata dall'estero, mentre i mezzi di informazione tacevano o riprendevano all'inizio le versioni negazioniste delle grandi agenzie. Solo quando il numero dei corpi diventò 'imbarazzante' si cominciò a parlarne. Oggi in Rwanda si sta davvero compiendo quel processo di riappacificazione e ricostruzione auspicato da Papa Francesco all'Angelus di domenica 6 aprile. Non ci sono più carte di identità etniche, assassini e vittime si sono confrontati e chi ha voluto ha domandato e dato il perdono. E da lì siamo rinati. (Intervista di Fabio Colagrande)








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