2014-04-08 11:10:28

Filippine. Corte Suprema: valida legge sulla Salute riproduttiva, sì a obiezione di coscienza


La Corte Suprema delle Filippine ha confermato la costituzionalità della Legge sulla Salute riproduttiva (Reproductive Health Bill), esprimendo eccezioni su alcuni commi degli articoli 7, 17 e 23 del provvedimento. Come appreso dall'agenzia Fides, in una sentenza emessa questa mattina, dopo 16 anni di battaglie legali, la Corte ha accettato l’impianto complessivo della legge ma ha riconosciuto, di fatto, il diritto all’obiezione di coscienza da parte di singoli medici o di strutture sanitarie private.

La legge introduce metodi di pianificazioni familiare anche artificiali, come la contraccezione, nell’assistenza sanitaria pubblica, per fermare la sovrappopolazione. E’ stata fortemente avversata dalla Chiesa cattolica e invece promossa e sostenuta dal governo del Presidente Benigno Aquino. La Corte Suprema ha esaminato ben 14 ricorsi con eccezioni di incostituzionalità.

Fra gli articoli che dovranno essere modificati, l’art. 7 (Accesso alla pianificazione familiare) che imponeva anche alle strutture private di enti religiosi di “fornire moderni metodi di pianificazione familiare, sia naturale che artificiale”. La Corte ha ammesso il diritto all’obiezione di coscienza dichiarando incostituzionali pene e sanzioni per i medici che rifiutavano di fornire informazioni o servizi sui metodi artificiali di pianificazione familiare (art. 17 e 23). l testo infatti imponeva ai medici di fornire una gamma completa di servizi di “salute riproduttiva”, come la contraccezione, servizi di sterilizzazione e abortivi, senza prevedere l'obiezione di coscienza.

Nella notte scorsa migliaia di fedeli cattolici, guidati da padre Melvin Castro, segretario della Commissione per la vita e la famiglia nella Conferenza episcopale delle Filippine, hanno dato vita ad una Veglia di preghiera per poi dirigersi in processione davanti all’edificio della Corte Suprema, in attesa del verdetto. Padre Castro ha detto: “Rispetteremo la decisione della Corte, ma non violeremo gli insegnamenti del Vangelo”.

I cattolici, sostenuti dai vescovi filippini, si appellano alla Costituzione delle Filippine che recita: “Lo Stato riconosce la santità della vita familiare e deve proteggere e rafforzare la famiglia come istituzione sociale autonoma alla base della società. Si impegna a proteggere la vita della madre e la vita del il nascituro fin dal concepimento”. (R.P.)







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