Filippine. Corte Suprema: valida legge sulla Salute riproduttiva, sì a obiezione di
coscienza
La Corte Suprema delle Filippine ha confermato la costituzionalità della Legge sulla
Salute riproduttiva (Reproductive Health Bill), esprimendo eccezioni su alcuni commi
degli articoli 7, 17 e 23 del provvedimento. Come appreso dall'agenzia Fides, in una
sentenza emessa questa mattina, dopo 16 anni di battaglie legali, la Corte ha accettato
l’impianto complessivo della legge ma ha riconosciuto, di fatto, il diritto all’obiezione
di coscienza da parte di singoli medici o di strutture sanitarie private.
La
legge introduce metodi di pianificazioni familiare anche artificiali, come la contraccezione,
nell’assistenza sanitaria pubblica, per fermare la sovrappopolazione. E’ stata fortemente
avversata dalla Chiesa cattolica e invece promossa e sostenuta dal governo del Presidente
Benigno Aquino. La Corte Suprema ha esaminato ben 14 ricorsi con eccezioni di incostituzionalità.
Fra
gli articoli che dovranno essere modificati, l’art. 7 (Accesso alla pianificazione
familiare) che imponeva anche alle strutture private di enti religiosi di “fornire
moderni metodi di pianificazione familiare, sia naturale che artificiale”. La Corte
ha ammesso il diritto all’obiezione di coscienza dichiarando incostituzionali pene
e sanzioni per i medici che rifiutavano di fornire informazioni o servizi sui metodi
artificiali di pianificazione familiare (art. 17 e 23). l testo infatti imponeva
ai medici di fornire una gamma completa di servizi di “salute riproduttiva”, come
la contraccezione, servizi di sterilizzazione e abortivi, senza prevedere l'obiezione
di coscienza.
Nella notte scorsa migliaia di fedeli cattolici, guidati da padre
Melvin Castro, segretario della Commissione per la vita e la famiglia nella Conferenza
episcopale delle Filippine, hanno dato vita ad una Veglia di preghiera per poi dirigersi
in processione davanti all’edificio della Corte Suprema, in attesa del verdetto. Padre
Castro ha detto: “Rispetteremo la decisione della Corte, ma non violeremo gli insegnamenti
del Vangelo”.
I cattolici, sostenuti dai vescovi filippini, si appellano alla
Costituzione delle Filippine che recita: “Lo Stato riconosce la santità della vita
familiare e deve proteggere e rafforzare la famiglia come istituzione sociale autonoma
alla base della società. Si impegna a proteggere la vita della madre e la vita del
il nascituro fin dal concepimento”. (R.P.)