Giornata della carità: ieri colletta nelle chiese romane
Ieri è stata celebrata la Giornata della Carità. La colletta di tutte le Chiese della
diocesi di Roma sarà devoluta alle attività Caritas che si svolgono in 36 Centri e
vedono impegnati 200 operatori e più di 3mila volontari. Oltre 62 mila persone si
sono rivolte alla Chiesa di Roma per chiedere un aiuto nel corso dell’ultimo anno.
Veronica Giacometti ha intervistato Alberto Colaiacomo, responsabile
della Comunicazione di Caritas Roma:
R. – Tradizionalmente,
da oltre 20 anni la Chiesa di Roma dedica una delle domeniche di Quaresima alla carità
per sostenere le opere della Caritas diocesane. Di solito, questo accade nella quinta
domenica di Quaresima, l’ultima. La cosa principale è che in ogni celebrazione, in
ogni chiesa, si parlerà delle opere di carità che vengono fatte dalla diocesi. I sacerdoti
avranno delle parole per illustrare come la Chiesa “è di Roma” e quindi ogni cristiano
è chiamato a sostenerla e non solo economicamente. Per Roma sono numeri molto importanti.
Abbiamo inviato ai sacerdoti una scheda per spiegare quelli che viene fatto con i
36 centri diocesani della Caritas, che ogni anno erogano 193 mila pernottamenti a
più di tremila persone, più di 350 mila pasti all’anno senza interrompere mai il servizio.
Le mense sono aperte tutti i giorni, anche i festivi. Sono opere molto importanti
che si rivolgono a quelle fascia di popolazione più esclusa che da sola non ce la
farebbe.
D. – Come si può contribuire in maniera pratica a questa Giornata
della carità?
R. – Si può contribuire direttamente con l’offerta ai sacerdoti
durante la Messa, collegandosi al sito della Caritas Roma www.caritasroma.it, dove
si trovano le varie modalità per fare la donazione on line. La Giornata della Carità
sarà l’inizio di una settimana – la Settimana della carità – in cui ci saranno numerose
iniziative sia a livello diocesano che a livello delle singole parrocchie sui temi
della carità. La settimana si concluderà venerdì con due Via Crucis: quella nel pomeriggio
con i detenuti del carcere di Rebibbia e la sera alle 19, all’interno del Parco di
Villa Glori, ci sarà un’altra Via Crucis - le tre case famiglie dei malati di Aids,
insieme con le sei parrocchie della prefettura.
D. – Oltre 62 mila persone
si sono rivolte alla Chiesa di Roma per chiedere un aiuto nel corso dell’ultimo anno…
R.
– Sono 62 mila persone, per al maggior parte italiani. Sono arrivati nei centri di
ascolto, sono aumentati i nuclei familiari, cioè la richiesta riguarda l’intero nucleo.
Ci sono famiglie che perdendo il lavoro, hanno perso la casa e si ritrovano in strada
con i bambini. Quello che noi facciamo è innanzi tutto accoglierli ed ascoltarli.
D.
– Chi sono le persone che si rivolgono maggiormente ai centri di ascolto?
R.
– Per la maggior parte sono donne, in sette casi su dieci. Questo perché nelle famiglie
le donne sono le prime a farsi avanti per questo primo colloquio. Sono più italiani
che stranieri. I problemi che hanno sono legati soprattutto al lavoro.