Venezuela, i vescovi criticano Maduro. Difficile mediazione della Santa Sede senza
avvio certo del dialogo
Luis Badilla Morales, Radio Vaticana In una dichiarazione
ben ponderata i vescovi venezuelani affermano che la crisi in corso nel Paese - caratterizzata
da violenti scontri fra polizia e forze anti-chaviste - è molto grave e che occorre
agire subito. La questione centrale da risolvere, secondo loro, è il progetto 'Piano
della Patria' del governo Maduro che ritengono un tentativo mascherato di imporre
un regime totalitario. Controllo dell'informazione, uso di gruppi armati civili,
scarso utilizzo delle risorse naturali del Paese, sono, secondo i presuli, alcuni
atteggiamenti criticabili del governo venezuelano che starebbe portando il Paese allo
sbando. Per i vescovi l'unica soluzione resta il dialogo: mettere attorno a un tavolo
governo e opposizioni con un'agenda precisa, garanzie e tempi determinati. Nessuna
delle due parti è, infatti, in grado di risolvere la crisi da sola. Maduro ha detto,
nei giorni scorsi, di essere disposto ad accettare un intervento di mediazione della
Santa Sede. I vescovi rilanciano questa possibilità, però da parte del governo le
risposte sono molto confuse. Entrambe le parti subordinano l'apertura del dialogo
ad alcune condizioni inconciliabili. Di fatto sembra essere solo propaganda. Per
questo, l'intervento della Santa Sede non può esserci fino a che non si aprano prospettive
certe di dialogo. Purtroppo però, se non si trova una soluzione presto, è probabile
che gli scontri degenirino in una vera e propria 'guerra civile'. (Intervista a
cura di Fabio Colagrande)