Sri Lanka. Siccità e monsoni: situazione drammatica soprattutto per la popolazione
più povera
Dopo sei mesi di siccità e con le previsioni di un monsone in arrivo, lo Sri Lanka
rischia di subire gravi perdite nei raccolti e significative diminuzioni nella produzione
di energia elettrica. Secondo gli esperti la situazione è drammatica. Il 5% (circa
280 mila tonnellate) del raccolto di riso - riferisce l'agenzia Fides - è già andato
perso a causa della siccità in corso, iniziata dal novembre 2013. Con 200 mila ettari
di risaie, il 20% della coltivazione annuale, seminata nel corso della seconda stagione
è andato perso, e la situazione potrebbe aggravarsi con l’arrivo del debole monsone
previsto a maggio.
Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento
degli Affari Umanitari (Ocha), alla fine di marzo 2014 oltre 240 mila famiglie sono
state danneggiate dalla carenza di acqua e dalla conseguente perdita dei raccolti.
Nello Sri Lanka si registrano due monsoni all’anno: quello che viene da nordest, da
dicembre a febbraio, e quello da sudovest, da metà maggio a settembre. Le precipitazioni
irregolari degli ultimi anni fanno prevedere una riduzione nei raccolti e difficoltà
nella produzione di energia elettrica.
Un'altra conseguenza della siccità è
l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica. I poveri saranno quelli maggiormente
colpiti. Se il monsone non sarà dell’entità giusta, l’acqua non sarà sufficiente per
l’agricoltura e per la produzione di energia per tutto il resto dell'anno. (R.P.)