L'Aquila: tra speranza e dolore, il quinto anniversario del terremoto
Numerose iniziative in programma all’Aquila in occasione del quinto anniversario del
terremoto che la notte tra il 5 e il 6 Aprile 2009 provocò 309 morti. In città, abitanti
e istituzioni lottano per non arrendersi e alimentare la speranza della rinascita
di una realtà ancora in ginocchio. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
La lettura dei
nomi delle vittime al termine della consueta fiaccolata. Partenza domenica sera alle
22.30 per arrivare in piazza Duomo. A seguire la Messa e poi la veglia, aspettando
le 3.32 l’ora in cui il sisma squarciò quella notte di cinque anni fa. Un lungo periodo
segnato dall'incessante impegno della chiesa locale. Don Claudio Tracanna,
direttore dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali de L’Aquila, al microfono di
Davide Dionisi:
“Tenere alto il morale, lo spirito degli aquilani
affinché non si scoraggino. Il rischio, infatti, è quello di una depressione sociale”.
Oggi, la parola d’ordine è ricostruzione. A L’Aquila e negli altri 56
Comuni del cratere si cerca in tutti i modi di recuperare il tempo perduto. Dopo lungaggini
burocratiche e mancanza di fondi, ora serve una fase nuova:
“E’ bene sottolineare
che l’emergenza, qui a L’Aquila, non è finita! Questo è un dato di fatto. Non è finita
negli animi e nella mente delle persone, oltre che nei cantieri che soprattutto nel
centro storico stentano a decollare”.
Nonostante tutto si guarda al futuro.
E si guarda soprattutto ai giovani che sempre più spesso decidono di abbandonare il
territorio:
“Direi che i cittadini stanno sopportando bene, ma il rischio
è che alcuni fenomeni - già presenti - come l’esodo verso la costa abruzzese di alcune
famiglie, soprattutto giovani, continui e diventi inarrestabile”.