Ucraina: Kiev accusa Ianukovich di uccisioni a piazza Maidan
Crisi ucraina. I servizi segreti ucraini, in una conferenza stampa a Kiev con i vertici
del ministero dell’Interno, hanno accusato l’ex presidente Viktor Ianukovich di aver
di fatto ordinato di uccidere i dimostranti di piazza Maidan, nel febbraio scorso.
E ad agire, nell’operazione, sarebbero stati anche agenti russi infiltrati. Da Mosca
è arrivata la smentita. Giada Aquilino:
L'operazione
anti terrorismo lanciata dall’ex presidente Ianukovich a febbraio fu di fatto l'organizzazione
di omicidi di massa della gente che protestava a Kiev: lo affermano i servizi segreti
ucraini, attribuendo tutta l’operazione al vecchio potere. A parlare è il nuovo capo
dei servizi di sicurezza, Valentyn Nalyvaichenko, secondo il quale ci sono anche motivi
di credere che un gruppo di agenti segreti russi, 26 in tutto, abbia partecipato alla
pianificazione e all'attuazione della campagna per reprimere le proteste antigovernative.
Alla conferenza stampa è intervenuto pure il ministro dell'Interno ad interim, Arsen
Avakov, secondo cui per il massacro avvenuto tra il 18 e il 20 febbraio scorsi a dare
l’“ordine criminale di sparare sui manifestanti” fu lo stesso Ianukovich: un centinaio
le vittime. La Procura ha inoltre reso noto che da questa mattina 12 uomini delle
forze speciali sono detenuti con l'accusa di avere partecipato ai massacri. L’Fsb,
i servizi segreti russi, ha subito smentito di essere implicato nelle uccisioni. Da
Mosca intanto la Gazprom ha richiesto all’Ucraina di pagare immediatamente il proprio
debito per le forniture di gas: ben 2,2 miliardi di dollari. Nei giorni scorsi era
pure stato annunciato un aumento dei prezzi del gas di oltre un terzo. L'Europarlamento
ha invece dato il via libera all'abolizione dei dazi doganali sull'export ucraino.