Giornata ordigni inesplosi: dopo 70 anni, in Italia 60 mila bombe inesplose mietono
vittime
Sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema degli ordigni bellici inesplosi a partire
da una corretta informazione. Questo l’obiettivo della campagna presentata ieri mattina
al Senato in vista della Giornata Mondiale Onu contro le mine e gli ordigni inesplosi
che ricorre oggi. Paolo Ondarza:
Migliaia di
vittime, tra morti e feriti, ogni anno in tutto il mondo. In tre casi su quattro a
rimetterci sono i civili che azionano congegni anche dopo anni dalla fine di una guerra.
Il presidente dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra Giuseppe Castronovo:
“In Afghanistan, ci vorranno ancora forse 60 anni per eliminare centinaia
di migliaia di mine e di bombe. In altri Paesi, ad esempio a Gaza, ci sono migliaia
di vittime civili di guerra per ordigni bellici non esplosi. Anche in Rwanda: un milione
di persone tra cui bambini feriti per ordigni”.
Incidenti accadono anche
in Italia nonostante l’ultimo conflitto bellico risalga a ormai 70 anni fa. Secondo
il Ministero della difesa, sono oltre 60 mila gli ordigni ritrovati ogni anno, solo
nel 2013 hanno causato 11 ferimenti gravi, 3 nel 2014. Tra questi c’è un agricoltore
di Belluno ferito gravemente al volto e alle mani mentre stava lavorando la terra.
Ancora Castronovo:
“Mentre seminava le patate, trovò un oggetto che sembrava
una piccola lampadina… Invece questo oggetto era un ordigno ed è esploso. È rimasto
cieco e senza una mano”.
E’ infatti l’apparenza innocua, ma traditrice
di un giocattolo, che contraddistingue questi ordigni a destare la curiosità soprattutto
dei bambini. E’ accaduto allo stesso Giuseppe Castronovo. Il 26 giugno 1944, perse
la vista a causa dell’esplosione di una penna-bomba. Necessaria quindi una corretta
informazione, proprio quella che si prefigge di promuovere nelle scuole l’Associazione
nazionale vittime civili di guerra:
“Noi la faremo in tutte le scuole d’Italia.
Coinvolgeremo il Ministero della Pubblica istruzione perché un Paese è civile quando
previene i danni alla popolazione”.