2014-04-03 19:16:27

Crisi Ucraina: scambi di accuse tra Kiev e Mosca. La Russia richiama il rappresentante alla Nato


Non diminuisce la tensione tra Mosca e Kiev sulla crisi ucraina. I servizi segreti di Kiev hanno accusato agenti russi di aver collaborato con l’ex presidente Viktor Ianukovich in un’operazione per uccidere i dimostranti di piazza Maidan, nel febbraio scorso. Mosca ha subito smentito, annunciando inoltre di aver arrestato alcuni sovversivi ucraini. Il servizio di Giada Aquilino:RealAudioMP3

Sono 25 i cittadini ucraini, tra cui alcuni esponenti di estrema destra, arrestati in Russia con l'accusa di attività sovversiva. Secondo i servizi segreti di Mosca, gli arrestati preparavano attentati in 7 regioni del Paese. La notizia degli arresti giunge quando il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha respinto tutte le accuse sui servizi di sicurezza nazionali, ritenuti implicati da Kiev nell’operazione con cui in febbraio l’ex presidente Ianukovich avrebbe ordinato omicidi di massa dei dimostranti che protestavano a piazza Maidan: a lanciarle, oggi in conferenza stampa, il nuovo capo dei servizi di sicurezza ucraini, Valentyn Nalyvaichenko, secondo cui Ianukovich avrebbe dato direttamente "l'ordine criminale di sparare sui manifestanti", causando tra il 18 e il 20 febbraio scorsi almeno un centinaio di vittime. Sul piano diplomatico, il Cremlino ha richiamato per consultazioni il rappresentante militare russo presso la Nato - dopo che l’Alleanza atlantica aveva deciso di sospendere la collaborazione civile e militare con Mosca - e avrebbe chiesto spiegazioni sul rinforzo delle difese nell'est europeo. Immediata la smentita del segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, che ha accusato la Russia di "propaganda".







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