2014-04-02 20:41:09

L'Aquila a cinque anni dal sisma: "Jemo 'nnanzi"


RealAudioMP3 Al termine dell'Udienza generale Papa Francesco ha pregato per le vittime del terremoto de L'Aquila e per chi ancora vive nel disagio a cinque anni dal sisma. Ha incoraggiato a "tenere viva la speranza", sollecitando la "ricostruzione delle abitazioni" che "deve accompagnarsi a quella delle chiese". A salutare il Papa oltre un centinaio di rappresentanti del gruppo Jemo 'nnanzi (in dialetto abruzzese, 'andiamo avanti'), nato dalla libera adesione di quanti, all'indomani della tragedia che provocò 309 vittime, si sono voluti adoperare, nonostante le perdite, per la ricostruzione materiale e morale della città. Da parte loro non è neppure mancata la solidarietà con le popolazioni dell'Emilia, pure provate dal sisma tempo dopo. Ai nostri microfoni la testimonianza di Angelo De Nicola e Cesare Ianni, una carica di positività, e quella del Vescovo di Sulmona-Valva, Angelo Spina: "La via della ricostruzione è difficile per divergenze fortissime attorno alle grandi scelte da operare che disperdono energie, ci sono lotte, c'è il riaffermarsi della burocrazia come rete ingabbiante, la frammentazione e il palleggio delle responsabilità. La mia diocesi - rileva il presule - ha ancora 86 chiese chiuse e attualmente in qualche paese si celebra ancora messa nel bocciodromo comunale". Antonella Mammarella, insegnante in una scuola primaria de L'Aquila, completa il quadro poco confortante: "A Bazzano, la parrocchia di fatto è ancora in una tensostruttura. Nelle aree intorno al capoluogo di Regione ci sono spazi del tutto anonimi che sono solo veri e propri dormitori. Qui il traffico e il centro commerciale è l'unico luogo in cui ci si può ritrovare". (a cura di Antonella Palermo)







All the contents on this site are copyrighted ©.