"Il silenzio può
essere magnifico. Ci si può riposare e paradossalmente sentire ciò che il mondo urla
ogni giorno". Valeria Spagnuolo, 25 anni, quando ne aveva 17 ha cominciato a perdere
l'udito quasi completamente. I medici non si spiegavano il sopraggiungere di questa
condizione che, se non è congenita, generalmente arriva con la vecchiaia. Poi l'uso
delle protesi, la possibilità di decidere al risveglio mattutino, di usarle, ed 'esserci',
oppure di non usarle ed 'esserci' in un altro modo, non meno vivificante. "Non ho
mai detto: "Dio, perché? Mi sono sempre sforzata di recuperare i suoni che avevo conosciuto
fino ad allora nella mia memoria. Non sentire può essere una opportunità. Io ringrazio
il Signore per questo". Valeria è interprete Lis, organizza laboratori per non
udenti, è impegnata in maniera creativa per l'inclusione sociale delle persone sorde,
in particolare per rendere accessibile la poesia a chi non può sentirla con le orecchie.
Ai nostri microfoni anticipa il progetto di tradurre in video per sordi (e non) i
capolavori di Dante, Boccaccio e Petrarca. (a cura di Antonella Palermo)