2014-04-01 08:14:56

Il CdM vara la riforma del Senato. Renzi afferma: “Se viene bocciata tutti a casa”


E’ con un voto unanime che il Consiglio dei ministri ha dato il via libera, ieri, al disegno di legge che cambierà il Senato e il Titolo V della Costituzione. In conferenza stampa il premier Renzi annuncia anche gli altri impegni del governo: la prossima settimana la presentazione del Documento di economia e finanza, nella settimana di Pasqua il varo del decreto per gli sgravi di 80 euro in busta paga, entro fine aprile i provvedimenti sui temi del fisco e della pubblica amministrazione. Il servizio di Adriana Masotti:RealAudioMP3
“Una grandissima svolta per la politica e le istituzioni", afferma Renzi al termine del Consiglio dei ministri, annunciando la sua riforma: il Senato del futuro sarà composto da rappresentanti di Regioni e Comuni, non sarà elettivo, costerà molto meno e non voterà ne' la fiducia ne' il bilancio. Il disegno di legge prevede anche una revisione del Titolo V della Costituzione, con il riordino della ripartizione di competenze tra Stato e Regioni e l’abolizione del Cnel. Renzi vuole arrivare ad una prima lettura del testo entro le elezioni europee, il 25 maggio. Prima bisogna approvare la nuova legge elettorale, chiede però il leader di Forza Italia, Berlusconi. Il progetto di Renzi incassa il sostegno convinto del presidente Napolitano, ma perplessità arrivano dagli stessi partiti della maggioranza e dal Pd. Critico il presidente del Senato. Grasso ritiene essenziale che i parlamentari della nuova Camera alta siano eletti dai cittadini e auspica sul testo un ampio dibattito parlamentare. “Rivendico la possibilità di poter esprimere la mia opinione sui temi della politica, dichiara Grasso, senza che nessuno possa temere una parzialità nell'esercizio delle mie funzioni di presidente".


E per un commento sulla riforma del Senato, Alessandro Guarasci ha sentito il costituzionalista Stefano Ceccanti:RealAudioMP3

R. - Io ho sempre pensato che fosse coerente con un impianto del Senato che deve risolvere il conflitto Stato-Regioni, che ora è presso la Corte, e che questo Senato dovesse essere rappresentativo soprattutto delle autonomie e quindi che non dovesse essere elettivo.

D. - Ma non rischiamo di avere un organismo senza alcun potere?

R. - No. Noi dobbiamo tener presente quali sono le regolarità anche degli altri sistemi parlamentari europei. Le Seconde Camere non sono fatte per paralizzare le Prime Camere che hanno il monopolio del rapporto fiduciario con il governo; sono fatte per rappresentare un'altra cosa, cioè le autonomie territoriali. Più rappresentano un'altra cosa, più sono utili. Altrimenti, se fossero un doppione non avrebbero senso.

D. - Secondo lei, un giudizio politico: Renzi incontrerà difficoltà nel fare approvare questa riforma?

R. - Guardi, difficoltà ne incontrerà; però, il governo e la legislatura sono appesi al fare le riforme. Non è una situazione ordinaria: se per caso si dovessero impaludare queste riforme, si andrebbe fatalmente a elezioni anticipate drammatiche. Io penso che nessuno voglia tirare la corda fino a questo punto.

Ultimo aggiornamento: 1° aprile







All the contents on this site are copyrighted ©.