L'Associazione Genitori plaude alla proposta Roccella sulla libertà di educazione
nelle scuole
L'Age, associazione genitori, accoglie con favore la proposta di legge firmata dalla
deputata del Nuovo Centrodestra Eugenia Roccella sulla libertà di educazione nelle
scuole e sulla condivisione del progetto educativo scuola-famiglia. Il testo stabilisce
che le famiglie debbano dare il proprio consenso scritto alla partecipazione o meno
dei figli ad attività extracurricolari, nel rispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione
e da norme internazionali. L’iniziativa nasce dopo l’avvio in alcune scuole di corsi
di educazione all’affettività promuoventi la teoria del gender. Al microfono di Paolo
Ondarza, il presidente Age Fabrizio Azzolini spiega perché oggi occorra
una legge in materia:
R. – Perché
noi siamo convinti che il genitore sia la persona che deve sovraintendere alla vita
del proprio figlio.
D. – Oggi questo non accade, nelle scuole? O rischia di
non accadere?
R. – Oggi rischia di non accadere perché basta che il Consiglio
d’istituto approvi con una delibera l’entrata nella scuola di persone più o meno preparate
per l’insegnamento all’affettività e il genitore in questo momento non si può sottrarre
a questo. Se noi dicessimo alla gente comune quello che è successo all’interno del
Ministero, la gente non ci crederebbe. Noi che l’abbiamo vissuta – io, personalmente,
che l’ho vissuta – le possiamo dire che un sistema così subdolo per fare transitare
l’ideologia di genere non l’ho mai visto in nessuna istituzione. L’Age, che ho l’onore
di rappresentare, vorrebbe e vuole che all’interno del Ministero dell’Istruzione ci
sia trasparenza e non il far transitare certe operazioni senza che nessuno lo sappia.
D. – Nonostante questo, la Costituzione tutela il diritto del genitore ad
avere voce in capitolo sull’educazione del proprio figlio …
R. – La Costituzione
tutela il genitore, però non è automatico che il genitore sia in grado di scegliere
o no. Con la proposta Roccella entro 15 giorni dalla delibera del Consiglio di istituto,
il genitore può firmare l’autorizzazione o meno all’insegnamento di una disciplina,
in questo caso l’educazione all’affettività.
D. – Nei giorni scorsi avete
anche lanciato un appello a docenti e presidi, in particolare, perché siano sentinelle
nelle scuole …
R. – Sì, facciamo appello ai presidi, ai dirigenti e agli insegnanti
affinché siano le sentinelle dei genitori nella scuola, perché il genitore spesso
è lasciato fuori dalla porta.
D. – E questo appello comporta quell’alleanza
scuola-famiglia che voi da sempre auspicate …
R. – Per noi, l’alleanza educativa
nella scuola è questa: è avere un’osmosi tra genitori e insegnanti e dirigenti, in
maniera tale da dare il miglior prodotto possibile ai nostri figli. Qui non si sta
facendo e neanche pensando a cose di Chiesa piuttosto che a cose laiche: qui è il
bene dei nostri figli che sono il bene primario di noi genitori, che è messo a dura
prova.
D. – Ma l’Age fa di più: lancia una proposta di un giorno al mese di
assenza programmata dei nostri figli da scuola come forma di protesta …
R.
– Noi non vorremmo mai tenere i nostri figli a casa, sia chiaro. Noi abbiamo provocato,
dicendo questo, ma non è detto che se per caso le cose dovessero diventare come è
stato con il precedente ministro, non lesineremmo nessuna delle nostre forze per poter
esercitare qualsiasi forma – compresa questa – di lotta. Ci sembra comunque che l’attuale
ministro si stia comportando diversamente sull’identità di genere, rispetto a come
si comportava il precedente.