2014-03-31 14:02:47

Centrafrica: tensione ed incognite dopo le violenze dei soldati ciadiani


“La situazione è molto incerta e la tensione è alle stelle dopo le violenze del fine settimana al nord di Bangui. Purtroppo anche dalle nostre missioni ci giungono notizie preoccupanti, in particolare da Dekoua, presa tra due fuochi Seleka e Anti-Balaka”: lo dice all'agenzia Misna padre Giorgio Aldegheri, superiore dei missionari comboniani in Centrafrica.

“Un gruppo di soldati ciadiani è riuscito a entrare indisturbato nel municipio di Bégoua e all’insaputa dei comandanti. Senza alcuna ragione apparente ha aperto il fuoco contro dei civili. Del resto i militari inviati da N’Djamena hanno già gravi precedenti a carico e non sono affatto ben visti dalla popolazione locale” prosegue la fonte missionaria contattata nella capitale, dove “è stato vivamente sconsigliato di percorrere le strade che portano all’uscita nord da Bangui, il Pk12”. Miliziani dei gruppi di autodifesa Anti-Balaka, costituiti per far fronte agli attacchi degli ex ribelli Seleka, “hanno minacciato di vendicarsi dai soldati ciadiani” del contingente panafricano Misca, “se questi dovessero ritornare in città” aggiunge la fonte missionaria.

Ufficialmente i soldati ciadiani sono venuti a Bangui per prelevare alcuni compatrioti e cittadini musulmani desiderosi di lasciare la capitale, ma senza informare il comando Misca né i francesi di Sangaris. Stando a bilanci diffusi da amministratori locali, le vittime degli scontri a fuoco di ieri sono almeno 24, mentre i feriti oltre 100.

Padre Aldegheri racconta che “la gente è sempre più stanca” e “sfiduciata” nei confronti dei contingenti stranieri “dalle agenda poco chiare” e che “non fanno abbastanza per proteggerci”. A Bangui c’è la sensazione diffusa che “i paesi dell’Africa centrale hanno fallito nella loro missione in Centrafrica e, anzi, sono qui soltanto per difendere i propri confini”.

Nel fine settimana fonti diplomatiche europee hanno assicurato che la forza dell’Unione Europea (Eufor) è pronta ad essere dispiegata in Centrafrica, dopo gli ultimi contributi in mezzi logistici – due aerei Antonov – da parte della Germania e in uomini dalla Francia. Ci sono volute cinque riunioni e dibattiti infiniti per costituire una forza di poche centinaia di soldati. A margine del vertice Unione Africana-Unione Europea del 1° e 2 aprile a Bruxelles, si terrà un mini-vertice sul Centrafrica. Parigi ha assicurato che entro dieci giorni il Consiglio di sicurezza voterà la risoluzione per l’invio di una missione di peacekeeping ma anche sanzioni ai danni di 11 personalità centrafricane. Tra queste ci sono l’ex presidente François Bozizé e il figlio Jean-Francis, accusati di “sostegno diretto agli Anti-Balaka”. (R.P.)







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