Centrafrica: tensione ed incognite dopo le violenze dei soldati ciadiani
“La situazione è molto incerta e la tensione è alle stelle dopo le violenze del fine
settimana al nord di Bangui. Purtroppo anche dalle nostre missioni ci giungono notizie
preoccupanti, in particolare da Dekoua, presa tra due fuochi Seleka e Anti-Balaka”:
lo dice all'agenzia Misna padre Giorgio Aldegheri, superiore dei missionari comboniani
in Centrafrica.
“Un gruppo di soldati ciadiani è riuscito a entrare indisturbato
nel municipio di Bégoua e all’insaputa dei comandanti. Senza alcuna ragione apparente
ha aperto il fuoco contro dei civili. Del resto i militari inviati da N’Djamena hanno
già gravi precedenti a carico e non sono affatto ben visti dalla popolazione locale”
prosegue la fonte missionaria contattata nella capitale, dove “è stato vivamente sconsigliato
di percorrere le strade che portano all’uscita nord da Bangui, il Pk12”. Miliziani
dei gruppi di autodifesa Anti-Balaka, costituiti per far fronte agli attacchi degli
ex ribelli Seleka, “hanno minacciato di vendicarsi dai soldati ciadiani” del contingente
panafricano Misca, “se questi dovessero ritornare in città” aggiunge la fonte missionaria.
Ufficialmente i soldati ciadiani sono venuti a Bangui per prelevare alcuni
compatrioti e cittadini musulmani desiderosi di lasciare la capitale, ma senza informare
il comando Misca né i francesi di Sangaris. Stando a bilanci diffusi da amministratori
locali, le vittime degli scontri a fuoco di ieri sono almeno 24, mentre i feriti oltre
100.
Padre Aldegheri racconta che “la gente è sempre più stanca” e “sfiduciata”
nei confronti dei contingenti stranieri “dalle agenda poco chiare” e che “non fanno
abbastanza per proteggerci”. A Bangui c’è la sensazione diffusa che “i paesi dell’Africa
centrale hanno fallito nella loro missione in Centrafrica e, anzi, sono qui soltanto
per difendere i propri confini”.
Nel fine settimana fonti diplomatiche europee
hanno assicurato che la forza dell’Unione Europea (Eufor) è pronta ad essere dispiegata
in Centrafrica, dopo gli ultimi contributi in mezzi logistici – due aerei Antonov
– da parte della Germania e in uomini dalla Francia. Ci sono volute cinque riunioni
e dibattiti infiniti per costituire una forza di poche centinaia di soldati. A margine
del vertice Unione Africana-Unione Europea del 1° e 2 aprile a Bruxelles, si terrà
un mini-vertice sul Centrafrica. Parigi ha assicurato che entro dieci giorni il Consiglio
di sicurezza voterà la risoluzione per l’invio di una missione di peacekeeping ma
anche sanzioni ai danni di 11 personalità centrafricane. Tra queste ci sono l’ex presidente
François Bozizé e il figlio Jean-Francis, accusati di “sostegno diretto agli Anti-Balaka”.
(R.P.)