2014-03-31 17:29:01

37° Convegno Caritas, con il Vangelo nelle periferie esistenziali


RealAudioMP3 "Le istituzioni non sono un'altra cosa rispetto alla comunità in cui ognuno di noi si trova ad esistere ed è quindi importante denunciare la debolezza della loro risposta alle nuove povertà e alle nuove emergenze sociali frutto della crisi economica". Lo ricorda don Francesco Soddu, direttore della Caritas italiana, nel giorno di apertura del 37° Convegno nazionale che riunisce, per quattro giorni, direttori e collaboratori delle 220 Caritas diocesane, a Quartu S. Elena (CA), per un confronto ispirato al magistero di Papa Francesco, intitolato 'Con il Vangelo nelle periferie esistenziali'. "Le situazioni di difficoltà economica - spiega Soddu, commentando il rapporto Caritas 2014 su povertà e esclusione - sono aggravate da politiche di austerity che inaridiscono il welfare pubblico. Le spese sociali dei tagli sono infatti pagate soprattutto da persone e famiglie già deboli economicamente, per pensioni e stipendi scarsi, penalizzate maggiormente dal fisco. E' un andamento che se non s'interviene può portare al collasso". "Il fatto poi che in Europa i paesi più colpiti dalla crisi, frutto anche di speculazioni e avidità, siano di estrazione culturale cristiana - aggiunge il direttore della Caritas - ci fa pensare alla necessità pastorale di riannunciare l'inclusione sociale dei poveri, di contribuire alla diffusione, come Chiesa, di una nuova mentalità che pensi in termini di comunità, di 'priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni da parte di alcuni', come ricorda Francesco al n°188 della Evangelii Gaudium". "Guardare con occhi nuovi a quelle che sono le nuove povertà sarà l'obbiettivo di queste giornate di lavoro", aggiunge don Soddu. "Non significa semplicemente usare nuovi termimini per definirle, ma significa trasformarci completamente nelle nostre piccole, grandi comunità, per potere cambiare le nostre condotte a livello microscopico e macroscopico, alla luce del Vangelo". Don Soddu denuncia la difficoltà crescente delle Caritas diocesane a rispondere alle numerose richieste di aiuto: "Purtroppo su questo versante le istituzioni hanno demandato il compito ad organismi come i nostri. Già dallo scorso anno ci sentiamo perciò molto deboli. Ma siamo convinti che l'assistenza sia una cosa buona, diversa dal semplice assistenzialismo, l'importante è che la persona sia messa al centro e venga avviato un processo di liberazione dalla miseria per ridare speranza, come ricorda il Papa nel messaggio per la Quaresima 2013. E in questo senso ci confrontiamo per rivedere stili e risposte nel nostro campo d'azione." (a cura di Fabio Colagrande)







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