37° Convegno Caritas, con il Vangelo nelle periferie esistenziali
"Le istituzioni
non sono un'altra cosa rispetto alla comunità in cui ognuno di noi si trova ad esistere
ed è quindi importante denunciare la debolezza della loro risposta alle nuove povertà
e alle nuove emergenze sociali frutto della crisi economica". Lo ricorda don
Francesco Soddu, direttore della Caritas italiana, nel giorno di apertura
del 37° Convegno nazionale che riunisce, per quattro giorni, direttori
e collaboratori delle 220 Caritas diocesane, a Quartu S. Elena (CA),
per un confronto ispirato al magistero di Papa Francesco, intitolato 'Con il
Vangelo nelle periferie esistenziali'. "Le situazioni di difficoltà economica
- spiega Soddu, commentando il rapporto Caritas 2014 su povertà e esclusione - sono
aggravate da politiche di austerity che inaridiscono il welfare pubblico. Le spese
sociali dei tagli sono infatti pagate soprattutto da persone e famiglie già deboli
economicamente, per pensioni e stipendi scarsi, penalizzate maggiormente dal fisco.
E' un andamento che se non s'interviene può portare al collasso". "Il fatto poi
che in Europa i paesi più colpiti dalla crisi, frutto anche di speculazioni e avidità,
siano di estrazione culturale cristiana - aggiunge il direttore della Caritas - ci
fa pensare alla necessità pastorale di riannunciare l'inclusione sociale dei poveri,
di contribuire alla diffusione, come Chiesa, di una nuova mentalità che pensi in termini
di comunità, di 'priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni
da parte di alcuni', come ricorda Francesco al n°188 della Evangelii Gaudium". "Guardare
con occhi nuovi a quelle che sono le nuove povertà sarà l'obbiettivo di queste giornate
di lavoro", aggiunge don Soddu. "Non significa semplicemente usare nuovi termimini
per definirle, ma significa trasformarci completamente nelle nostre piccole, grandi
comunità, per potere cambiare le nostre condotte a livello microscopico e macroscopico,
alla luce del Vangelo". Don Soddu denuncia la difficoltà crescente delle Caritas diocesane
a rispondere alle numerose richieste di aiuto: "Purtroppo su questo versante le istituzioni
hanno demandato il compito ad organismi come i nostri. Già dallo scorso anno ci sentiamo
perciò molto deboli. Ma siamo convinti che l'assistenza sia una cosa buona, diversa
dal semplice assistenzialismo, l'importante è che la persona sia messa al centro e
venga avviato un processo di liberazione dalla miseria per ridare speranza, come ricorda
il Papa nel messaggio per la Quaresima 2013. E in questo senso ci confrontiamo per
rivedere stili e risposte nel nostro campo d'azione." (a cura di Fabio Colagrande)