Vita, crisi sociale e famiglia: le priorità dei vescovi dell’Uruguay in vista delle
presidenziali
La perdita di senso della vita, la disintegrazione sociale, la povertà, la famiglia,
l’educazione e la giustizia sociale sono stati i temi al centro dell’Assemblea plenaria
dei vescovi dell’Uruguay. Priorità che sono state messe in luce in vista delle elezioni
presidenziali di ottobre prossimo. Nella nota della Conferenza episcopale si evidenzia
che, alla base dei problemi della società, c’è la perdita di senso della vita ed una
crescente prevalenza dell’individualismo che ha come conseguenza “la rottura dei vincoli
sociali”. I vescovi parlano di un relativismo che ha fatto “diventare relativo anche
l’essere umano” e inoltre denunciano il dilagare del consumo di alcool e di droghe
tra i giovani: una tendenza che pone importanti interrogativi “sulle conseguenze della
liberalizzazione del consumo di marijuana”. All’attenzione dei presuli anche l’aumento
del numero dei reclusi nelle carceri per una crescente delinquenza e violenza, ma
anche le decisioni dei governi di creare occupazione, migliorare i servizi sanitari
ed educativi che però non hanno sradicato la povertà, in particolare nelle periferie
delle grandi città. I vescovi parlano pure dei contadini che sono costretti ad emigrare
perché isolati e lontani dallo sviluppo e dalla crescita economica. La Conferenza
episcopale dell’Uruguay inoltre lancia l’allarme sulla famiglia, visti il grande numero
di divorzi, la crescita delle coppie di fatto e le leggi che negano la specificità
del matrimonio come unione tra uomo e donna. “Abbiamo una società senza bambini, una
società che non protegge la vita”, affermano i vescovi, che vedono nella approvazione
della legge sull’aborto “un passo falso per la società”. Infine, la riflessione dei
presuli si sposta sulla scelta di programmi scolastici unici che ledono la libertà
dei genitori, soprattutto dei più poveri, di educare i figli nei propri principi.
Il messaggio della Conferenza episcopale dell’Uruguay esorta i politici a proporre
un dialogo responsabile e intelligente soprattutto quando si tratta di elaborare delle
leggi che possono condizionare la stabilità dell’ordine sociale e della giustizia.
(A.T.)