2014-03-30 19:59:16

Oggi al via la riforma del Senato di Renzi. Grasso: a rischio la democrazia


Serrato dibattito politico alla vigilia del Consiglio dei ministri che darà il via libera al disegno di legge costituzionale che riforma il Senato e il Titolo V della Costituzione. Il presidente di Palazzo Madama frena e avvisa il premier: i numeri rischiano di non esserci. Ma Renzi replica: il Governo non molla. Servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3

Oggi dunque la riforma del Senato targata Renzi. Un’assemblea costituita da non più di 150 membri, nessuno dei quali eletto direttamente. Ne farebbero parte i presidenti delle Regioni e altri tra sindaci e consiglieri regionali che, avendo già le indennità di carica, non percepirebbero alcun compenso. Competenze solo su materie specifiche legate alle autonomie e al territorio, senza più sovrapposizioni con Montecitorio. Nessun passo indietro del premier dunque, nonostante perplessità e pressioni di diverso tono e segno. Il Movimento 5 Stelle, ad esempio, sottoscrive l’appello di un gruppo di intellettuali guidato da Rodotà che definisce il progetto del governo una svolta autoritaria. Forza Italia, da parte sua, chiede che la riforma del Senato arrivi come da accordi dopo quella della legge elettorale, l’Italicum. Superate almeno per il momento le riserve del suo stesso partito, il Pd, Renzi risponde al presidente di palazzo Madama, Grasso, che paventa riforme a colpi di voti di fiducia e chiede che la Camera alta resti un’assemblea degli eletti. Renzi assicura: il modello proposto rispetta la Costituzione. Capisco le resistenze di tutti, conclude il premier, ma la musica deve cambiare. E i politici devono fare sacrifici dopo averli chiesti per anni alle famiglie.

Ultimo aggiornamento: 31 marzo







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