2014-03-29 08:48:29

Il gesuita argentino Scannone: Papa Francesco sta rendendo feconda la teologia del popolo


“Il Concilio Vaticano II in America Latina e le radici di Papa Francesco”. E’ il tema di un convegno - tenutosi in questi giorni a Roma - su iniziativa di “Civiltà Cattolica”, Gregoriana e Collegio sacerdotale argentino. All’evento, è intervenuto anche il gesuita Juan Carlos Scannone, 82enne teologo argentino, che ha avuto come alunno Jorge Mario Bergoglio. A padre Scannone, Alessandro Gisotti ha chiesto di indicare quale contributo particolare stia dando Papa Francesco alla Chiesa del nostro tempo:RealAudioMP3

R. – Hay un aire nuevo, un espiritu nuevo...
C’è un’aria nuova, uno spirito nuovo, che commuove la Chiesa. Io penso che Papa Francesco sia mosso dallo Spirito Santo e che sempre attraverso di Lui il Popolo di Dio gli risponda, non solo a Roma, ma praticamente in tutto il mondo. Recentemente mi trovavo in Germania e ho visto come reagisce la gente, l’interesse che ha nell’ascoltare quello che riguarda Papa Francesco... Questo per dire che c’è uno spirito nuovo: credo che sia la continuazione del Concilio Vaticano II, che viene ripreso, anche se nelle nuove e attuali circostanze, che non sono le stesse di quelle della metà del secolo scorso.

D. – Lei è tra coloro che hanno dato vita e poi sviluppato la “teologia del popolo”, che è così centrale per capire Papa Francesco. Come ha approfondito Jorge Mario Bergoglio negli anni, in Argentina, questa teologia del popolo?

R. – En aquel momento, en Argentina...
In quel momento, in Argentina, lui ha portato avanti questa linea e credo che ora, come Papa, la stia approfondendo. Nell’articolo, che io ho pubblicato su “Civiltà Cattolica”, mostro come lui continui a seguire questa linea, ma anche la approfondisca. Per esempio, nell’apprezzamento della pietà popolare, della spiritualità popolare, come nella relazione tra il Popolo fedele di Dio e i popoli della Terra…. Sì, penso che continui su questa linea e che forse ora, ispirato dal fatto di essere Papa, renderà questa teologia più feconda per la Chiesa universale.

D. – Quando ha rivisto Jorge Mario Bergoglio, questa volta quando era già Papa, non era più il vescovo, il pastore di Buenos Aires, che emozione le ha fatto?

R. – Pienso que ...
Penso che sia sostenuto dallo Spirito Santo: il viso raggiante, questa semplicità e allo stesso tempo questa profondità, questa serenità, questa pace. Sono stato con lui e abbiamo parlato per un’ora intera: l’incontro con lui è stato davvero un balsamo per me e per la mia vita spirituale, apostolica ed anche per la riflessione filosofica e teologica.







All the contents on this site are copyrighted ©.