Albania: concluso l’incontro sulla pastorale universitaria, organizzato dai vescovi
europei
Si è tenuto nei giorni scorsi a Tirana, in Albania, l’incontro dei responsabili della
pastorale universitaria in Europa, organizzato dalla Commissione “Catechesi Scuola
Università - Sezione Università” del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa
(Ccee), sul tema “Joie de vivre: che cos’è veramente?”. Sacerdoti e laici impegnati
nella pastorale universitaria di molte città europee hanno seguito la relazione di
Kaja Kaźmierska, docente di Sociologia presso l’Università di Lódz, in Polonia, e
quella di padre José Clavería, parroco in Inghilterra, ma con una lunga esperienza
di pastorale universitaria a Vienna e in Spagna. La professoressa Kaźmierska ha tratteggiato
alcune caratteristiche del mondo giovanile odierno, raccontando “cosa accade nella
vita degli studenti oggi”. “Il tratto comune della gioventù europea e mondiale - ha
detto - è quello di appartenere alla prima generazione che non conosce un mondo senza
telefoni cellulari, senza la realtà virtuale, dove specialmente Internet è diventato
una delle fonti principali se non la fonte principale di informazione, di comunicazione,
di espressione delle emozioni e di contatti sociali”. Padre José Clavería ha parlato
di come il Vangelo faccia “breccia nell’esperienza degli studenti”.Se il terreno
della vita dei giovani è instabile e a volte deserto, è proprio in esso che bisogna
seminare la Parola, ha detto. Bisogna quindi stimolare la curiosità dei giovani, favorire
una disposizione d’animo il più possibile aperta, aiutandoli a capire che aderendo
con libertà a Dio saranno più liberi. Tra gli intervenuti, anche don Michel Remery,
vice-segretario generale del Ccee, che ha raccontato la propria esperienza pastorale
nei Paesi Bassi, mettendo in evidenza i buoni esiti dell’utilizzo di Twitter come
mezzo per trasmettere in maniera sintetica alcune informazioni sulla fede cattolica.
(A.T.)