2014-03-28 16:10:19

“Verbum Domini II: la Parola del Signore raggiunge le Nazioni”


E' stata presentata nella Sala Stampa della Santa Sede la rassegna espositiva di testi e di rari manufatti biblici promossa dal Museum of the Bible, che sarà allestita presso il Braccio di Carlo Magno dal 2 aprile al 22 giugno. L’iniziativa fa seguito alla prima mostra “Verbum Domini” tenutasi a Roma nel 2012. Il servizio è di Maura Pellegrini Rhao:RealAudioMP3

“Sarà qualcosa di completamente diverso dalla mostra del 2012”, così esordisce Cary Summers, Chief Operating Officer del "Museum of the Bible". Quest’anno verranno esposti 200 elementi tra i più preziosi delle varie collezioni, inseriti nei loro contesti geografici, chiare dimostrazioni di come la tradizione della trasmissione della Bibbia abbia plasmato e modellato la storia del mondo.

L’esposizione ha lo scopo di avvicinare la Sacra Scrittura alle persone e renderla così più comprensibile. Infatti, “uno dei mali del nostro tempo”, denuncia mons. Melchor Sánchez de Toca y Alameda, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Cultura, “è la poca conoscenza che si ha di un testo così importante, di un vero e proprio prodotto culturale che dovrebbe essere studiato a scuola come capolavoro letterario e storico”:

"La Bibbia è anche un prodotto culturale nel senso in cui il cardinale Ravasi la chiama 'il codice culturale dell'Occidente'. E' impensabile la cultura occidentale senza il contributo della Scrittura. Il nostro desiderio è che molti vengano a conoscere questa mostra e far sì che si avveri la profezia di Amos che dice: 'Ecco, vengono giorni, dice il Signore, in cui io manderò sulla terra fame e sete della Parola di Dio'".

Mons. José Maria Abrego de Lacy, rettore del Pontificio Istituto Biblico, ci tiene a sottolineare il grande interesse riscontrato nelle persone in occasione delle mostre precedenti, prova di come la Sacra Scrittura riesca sempre a entrare nel cuore di ognuno. Ma quello che più lo colpisce è la grande emozione testimoniata dagli scienziati che hanno potuto toccare i rari manufatti. Mons. Abrego de Lacy non può non collegare ciò alla sacramentalità di cui parla Benedetto XVI nell’esortazione Verbum Domini:

"La proclamazione della Parola di Dio nella celebrazione comporta il riconoscere che sia Cristo stesso a essere presente e a rivolgersi a noi per essere accolto. La sacramentalità della Parola, il segno fisico di una Parola di Dio che parla all'umanità nella storia di ogni giorno".

Assolute rarità, dunque, saranno esposte, provenienti da biblioteche e collezioni private di tutto il mondo. Esempi di pezzi straordinari sono quelli presentati dal dott. Ambrogio Maria Piazzoni, viceprefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, che in prima assoluta consente la visione di un foglio del "Papiro Bodmer 14-15", databile intorno all’anno 200, quasi integrale, che presenta, già nella sequenza in cui li conosciamo oggi, i Vangeli secondo Luca e secondo Giovanni. E ancora, un doppio foglio del famoso "Codex Vaticanus" del IV secolo, il primo manoscritto integrale della Bibbia, testimone privilegiato del canone delle Scritture in quel periodo così antico.







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