2014-03-28 14:19:52

Libro sul Beato Giovanni XXIII: il decennio bulgaro alla base dell'apertura ecumenica


“La sollecitudine ecclesiale di monsignor Roncalli in Bulgaria” è il titolo del nuovo volume pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, a un mese dalla Canonizzazione del Beato Papa Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli. Autore del libro, presentato ieri sera presso la nostra emittente, è il giovane ricercatore bulgaro Kiril Plamen Kartaloff, che ha approfondito il decennio della missione apostolica in Bulgaria di monsignor Roncalli, dal 1925 al 1934. Un lavoro reso possibile dall’apertura degli Archivi Vaticani alla consultazione dei documenti del Pontificato di Pio XI, in quegli anni al Soglio pontificio. Sulla missione di mons. Roncalli in Bulgaria, Antonella Pilia ha intervistato l'autore del libro:RealAudioMP3

R. – E’ una missione importante, perché da lì inizia la sua carriera diplomatica. Quindi, il primo approccio è in Oriente, un mondo sconosciuto, e il suo compito quello di ordinare la Chiesa cattolica locale. Non è solo questo, però, che lui cerca di fare: lui cerca di instaurare dei rapporti, non solo con il governo, ma anche con i cristiani. La Bulgaria, infatti, è un Paese di cristiani ortodossi. La sensibilità ecumenica, quindi, nasce proprio in quel territorio e poi si sviluppa pian piano nei decenni. E proprio in questi dieci anni lui capisce che l’unica via per un mondo più pacifico, se così vogliamo dire, è l’unità della Chiesa, di tutti i cristiani. E questo è importantissimo.

D. – Questo è importantissimo anche perché poi determinerà l’apertura del Concilio Vaticano II...

R. – Certamente. Il Concilio Vaticano II è un’esperienza che lui matura in tutti questi anni, proprio perché il conoscere da vicino le persone e l’incontro anche con i più poveri – lo stesso mons. Roncalli nasce da una famiglia povera – contribuisce molto allo sviluppo di questa sensibilità, che lui porterà anche nel Concilio Vaticano. Il suo Pontificato è molto importante, dopo la seconda Guerra Mondiale, perché cambia l’approccio: lui si mostra come un pastore, che ha un nuovo stile anche nei rapporti con le persone. Tutto questo parte, secondo quello che ho potuto verificare, dalla Bulgaria, da questo suo decennio bulgaro.

D. – In Bulgaria, come viene ricordata la figura di Papa Giovanni XXIII, in particolare ora che si avvicina il giorno della sua Canonizzazione?

R. – La Bulgaria non ha dimenticato affatto Papa Giovanni XXIII, anzi l’anno scorso si sono organizzati tre Convegni internazionali di grossissimo livello. E’ sempre viva, quindi, la fiamma e il suo pensiero. Anche questo libro è stato pubblicato la settimana scorsa in lingua bulgara, per dare un contributo alla scienza storica bulgara.

A sottolineare l’importanza del decennio bulgaro di monsignor Roncalli è anche lo storico Massimo de Leonardis, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e autore della prefazione del libro:

"Roncalli quando andò in Bulgaria non aveva nessuna particolare conoscenza del mondo orientale, ma aveva una grande capacità di incontrare le persone. Quindi, il periodo bulgaro servì per sviluppare un nuovo approccio. Non credo si possa assolutamente parlare - quantomeno per questo periodo - di una nuova dottrina ma si deve parlare di sensibilità, di atteggiamento, di apertura verso il mondo ortodosso. Tutto questo si manifesta proprio nel periodo bulgaro ed è quindi una premessa che poi continuerà, perché nel decennio successivo andrà come delegato apostolico in Turchia e in Grecia. È quindi un periodo importante. Vorrei anche aggiungere che, dal punto di vista specifico della 'carriera' ecclesiale di Roncalli, questo primo incarico diplomatico è assolutamente fondamentale perché fino a quel momento era un colto e estimato sacerdote, che insegnava in particolare storia ecclesiastica, mentre questo incarico - che comporta tra l’altro, ovviamente, la consacrazione episcopale - lo proietta verso tutta una serie di altri impegni che culmineranno nell’incarico di nunzio apostolico a Parigi e porteranno poi la berretta cardinalizia. Gli consentirà poi, formalmente, la sua elezione a Papa".







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