2014-03-28 14:09:48

Il presidente Obama: Papa Francesco mi ha commosso


Dopo la tappa in Vaticano, il presidente Obama si è spostato al Quirinale per un colloquio di 20 minuti con il capo dello Stato Napolitano. A seguire il pranzo di lavoro e poi l’incontro con il premier Renzi. “Mi fido di Matteo”, ha detto Obama nel corso della conferenza stampa congiunta. Una fortuna per l’Italia avere come presidente Napolitano, ha detto ancora, e poi parole di stima e commozione riguardo all’incontro con il Papa. Il servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

Emozionato e commosso: si è sentito così Obama parlando con il Papa. Lo dice lui stesso, dedicando molte parole all’incontro con Francesco, mentre tiene la lunga e articolata conferenza stampa con Renzi. La compassione del Papa lo ha colpito: sono rimasto profondamente emozionato – descrive Obama – dalle sue riflessioni sull'importanza del fatto che abbiamo tutti una prospettiva morale sui problemi mondiali, senza pensare ai nostri interessi personali:

“My day started with...
La mia giornata è iniziata con il grande onore di incontrare Sua Santità Papa Francesco, sono grato di aver avuto l’opportunità di parlare con lui, delle responsabilità che tutti noi condividiamo di occuparci dei più poveri, degli esclusi, degli ultimi”.

E poi, aggiunge, il Papa ci chiede politiche contro l’emarginazione sociale, in particolare dei giovani, e ricorda ai politici quali siano i loro doveri contro la discriminazione:

“Those of us, as politicians…
Noi politici abbiamo il dovere di trovare delle politiche per affrontare queste tematiche ma Sua Santità ha la capacità di aprire gli occhi della gente e fare in modo che vedano che questo è un problema. Lui l’ha detto in passato: il pericolo è l’indifferenza, il cinismo, quando si tratta della capacità di aiutare chi è meno fortunato o chi è escluso dalle opportunità”.

La visione del Papa è chiara per Obama che ammette di non essere d’accordo su tutto, ma spiega che “i politici sono più 'terra terra', lui si occupa di poteri più alti, ma una convergenza è possibile”. Nell’incontro si è affrontato il nodo dell’Obamacare, e Obama promette al Pontefice di continuare il dialogo con vescovi e cardinali per “il giusto equilibrio tra assistenza sanitaria e rispetto della libertà religiosa". E da Villa Madama, Obama rinnova il suo invito al Papa a recarsi negli Stati Uniti, perché “la gente – dice – impazzirebbe” per una sua visita. L’affollato incontro con i giornalisti vede il reciproco scambio di apprezzamenti tra Obama e Matteo Renzi. Per il governo italiano, il presidente è modello da emulare, perché gli Stati Uniti, spiega il premier italiano, in questi anni hanno scelto percorsi ambiziosi per ricostruire la propria economia e il suo "yes we can", aggiunge, vale anche per l'Italia:

“President Obama…
Il presidente Obama non è soltanto il presidente degli Usa ovviamente, ma per me e per la mia squadra è una fonte di ispirazione”.

Di contro, Obama esprime fiducia nel percorso di riforme di Renzi, di cui apprezza l’energia e l’impegno per i giovani e il lavoro. Obama non manca di lanciare messaggi all’Unione Europea, dove la situazione si è stabilizzata, ma la cui crescita è ancora al rallentatore e la disoccupazione resta elevata. Altra critica sulle spese per la difesa: troppo divario nel budget tra Usa e Ue, spiega Obama. Molte le domande sulla crisi in Ucraina. Obama prende atto dell’unità internazionale di fronte alle violazione dell’integrità territoriale della Crimea e poi esprime il suo appoggio all'accordo raggiunto con il Fmi per gli aiuti economici a Kiev, sperando, aggiunge, che la Russia prenda la porta della diplomazia. Possiamo affrontare una eventuale crisi energetica, interviene Renzi, abbiamo le risorse per farlo. E poi chiede agli Usa un appoggio affinché si affronti a livello internazionale la questione marò. Obama quindi si congeda da Roma non prima di aver annunciato che sarà di nuovo in Italia nel 2015, in occasione della presenza Usa all’expo di Milano.







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