Il Papa ai vescovi del Madagascar: curate i poveri e dite ai leader politici di fare
altrettanto
Servite la causa della pace nel vostro Paese con i valori del Vangelo e non temete
di richiamare i politici sulla questione della povertà. Sono due delle esortazioni
che Papa Francesco ha rivolto ai vescovi del Madagascar, nel discorso consegnato ai
presuli, ricevuti in visita ad Limina. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Il primo grazie
di Papa Francesco ai vescovi del Madagascar è per il “coraggioso” e “persistente”
lavoro di evangelizzazione. La società malgascia, riconosce il Papa, sta ricostruendo
se stessa dalle macerie di lunghi anni di difficoltà e ha quindi bisogno di prendersi
“tutto lo spazio” di cui tale percorso ha bisogno, purché “nel rispetto dei diritti
e doveri di ciascuno”. È importante che manteniate “relazioni costruttive con le autorità
del vostro Paese”, indica ai presuli Papa Francesco, “rifiutando – dice con chiarezza
- qualsiasi coinvolgimento nel dibattito politico a scapito del bene comune. Lasciate
che le vostre parole e le vostre azioni manifestino sempre la vostra profonda comunione
tra di voi”.
Il secondo apprezzamento del Papa all’episcopato del Madagascar
è per la “promozione umana” che si accompagna all’opera di evangelizzazione. Perseverate,
afferma, “nella vostra attenzione ai poveri sostenendo, materialmente e spiritualmente,
coloro che vi si dedicano, in particolare le Congregazioni religiose che – dice –
ringrazio con tutto il cuore per la loro dedizione e per l'autentica testimonianza
che rendono all'amore di Cristo per tutti gli uomini”. E, insiste Papa Francesco su
questo punto, “vi invito anche a richiamare senza paura tutta la società malgascia,
soprattutto i suoi leader, sul tema della povertà, che è in gran parte dovuto alla
corruzione e alla mancanza di attenzione al bene comune”.
Nel prosieguo del
discorso, il Papa sottolinea il “notevole” apporto “intellettuale, culturale e morale”
che la società malgascia riceve dalla presenza delle scuole cattoliche, unendolo all’auspicio
che il “maggior numero possibile di bambini, comprese le famiglie più povere, possano
essere istruiti” e, parallelamente, alla possibilità che la “presenza cristiana” sia
“assicurata nelle scuole pubbliche”. Sul tema della famiglia, Papa Francesco prende
ad esempio il programma di formazione alla vita e all'amore, definito “ambizioso e
dinamico”, lanciato dall’episcopato malgascio. “Posso solo incoraggiarvi a continuare
in questa direzione anche se questo - afferma - sembra andare contro la mentalità
corrente”, ricordando inoltre che “la preparazione al matrimonio deve, per quanto
possibile, essere approfondita” e che la famiglia in quanto tale deve essere “difesa”,
nonostante le “molte minacce” che pesano su di essa.
Papa Francesco chiede
poi ai vescovi del Madagascar di avere grande cura e amore per il clero locale e per
i seminaristi, oltre a un impegno che porti a sviluppare un “dialogo lucido e costruttivo”
in campo interreligioso. E colpisce l’attenzione di Papa Francesco per un valore tipico
della vita malgascia, sintetizzato da un termine quasi intraducibile, quello del Fihavanana.
Voi, riconosce il Papa, “vi rammaricate per la perdita” di tale valore “che promuove
l'armonia e la solidarietà tra i malgasci”, ma “i valori che il Creatore ha instillato
nella vostra cultura – ribadisce – devono continuare a essere trasmessi, illuminati
al loro interno dal messaggio evangelico. Così, “la dignità della persona umana, la
cultura della pace, del dialogo e della riconciliazione troveranno il loro posto nella
società in vista di un futuro migliore”.